mercoledì 17 agosto 2011

peter pan nei giardini di kensington


quando ero incinta, ricordo di aver scritto nel mio diario alcune cose che avrei desiderato fare con mia figlia nella nostra vita insieme.
In questi giorni ho realizzato uno di quei desideri: ho iniziato a leggerle questo libro, che è uno dei miei preferiti in assoluto. Qui Peter non ha ancora incontrato Capitan Uncino, non ha ancora conosciuto Wendy ed i suoi fratelli, non è ancora il Peter che conosciamo dai film.
Qui c'è il Peter che è appena volato via dalla finestra aperta di casa, perché si è scordato la sua natura di bambino di una settimana ed ha creduto di essere ancora un uccello, come sono tutti prima di nascere, e gli prudevano tanto le spalle dove prima aveva le ali..Peter che ancora ha piena fede nella sua capacità di volare, che non ha ancora paura e quindi vola. Peter che conosce la piccola Maimie, la prima bimba per la quale le fate hanno costruito una casetta perché non morisse di freddo una notte nella quale era rimasta nei Giardini dopo la chiusura dei cancelli. Peter che trova una banconota da cinque sterline, e per fare una sterlina strappa la banconota in cinque parti uguali. E le fate..come adoro le fate di J.M.Barrie, magiche ma anche crudeli, danzanti ma anche antipatiche, amorevoli ma anche violente..come noi. Le fate che sono troppo piccole per contenere più di un sentimento alla volta.
Non sto a parlare di lessico, di costruzione della storia, delle trovate a dir poco geniali di questo scrittore incredibile.
Non ne parlo non perché non siano degne di nota, anzi il libro è straordinario sotto tutti gli aspetti, anche quelli "tecnici".
Ma in questo momento, in ogni momento, tutto quello che riesci a sentire leggendo le storie di Peter è una tenerezza infinita. Senti che la magia, quella vera, ti sta avvolgendo col suo mistero ed il suo amore, e fai di tutto perché non se ne vada, o lo faccia più tardi possibile. Puoi dire solo una cosa quando leggi Barrie, e quando lo leggi a qualcuno che ami. Puoi dire :io credo nelle fate.
Io credo nelle fate. Io credo nelle fate.

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