martedì 30 marzo 2010

Libri in una notte senza luna


torno, dopo un po' di giorni e dopo una serata a suon di birra e risate con i soliti amici..e, così, mi viene da scrivere una frase del mio amato Vinicio, che dice "l'illusione è il lusso della gioventù". Allora. Come puoi non amare Capossela, a questo punto? Come puoi non amare la sua anima a dir poco sdoppiata, fra l'artista e il più semplice derelitto, fra il genio e la sregolatezza è proprio il caso di dire?!Perché se vivi un pezzo di vita come certi pezzi che ho vissuto io non puoi davvero non capire, e non amarlo perdutamente. Non puoi fare a meno di cantare a squarciagola con lui "Voglio la notte e la voglio senza luna..." Il pensiero s'invola al mio passato, ed anche un po' al mio presente a dirla tutta. Perché va bene che son forte, ma spesso vorrei solo una notte nera e buia, dove non vedere come mister magoo. Eh eh. Come si fa per uscire dal dispiacere, o anche solo dalla noia o dal malconento e provare di nuovo a raggiungere il meglio? Boh. Non so se c'è effettivamente un "meglio". Voglio dire, c'è sempre qualcosa che puoi tentare per essere più felice, ma è anche vero che devi saperla riconoscere, la felicità. Credo che spesso siamo troppo condizionati dalle storie che abbiamo sentito nell'infanzia, letto sui libri, visto alla tele, sulla felicità. E crediamo che debba essere così, mentre magari per noi le cose stanno diversamente. Davvero saremmo felici a vivere in una metropoli? davvero saremmo felici ad uccidere il nostro nemico? davvero saremmo felici a vivere per sempre col primo uomo che abbiamo amato nella nostra vita? davvero saremmo felici a coltivare in pace la nostra terra? Solo da queste frasi si nota come per persone diverse (e diversi narratori) la felicità sia un concetto a dir poco personale.
Per quanto mi riguarda, io ho deciso di vivermela. La mia vita, e basta. Al meglio di quello che so fare, provando a migliorarmi ed a sentirmi bene, ma comunque per come è. Per come sono. Per dirla alla Virginia Woolf, guardare la vita in faccia per quello che è. Amarla, per quello che è.
Bon, della mia vita fanno parte, fra le altre cose, i libri. Indissolubilmente, inesorabilmente, infinitamente legata alla carta scritta, antiquata come sono ed intimamente ancora spaventata ed insospettita da questi cosi che li attacchi alla corrente e fanno finta di metterti davanti dei fogli. Ma le pagine come si girano? Non si può. E l'odore della carta e dell'inchiostro? Non c'è. E le pieghe per tenere il segno? Non puoi farle. E le diverse ruvidità della carta? Qui non si tocca proprio niente. E le sregolatezze della scrittura a mano, così magiche e personali? Sì, ciao. E le note prese in fretta e d'impulso a margine? Devi aprire una finestra. Ma che finestra?!?!? La apro per buttar di sotto st'affare, la finestra!
Quindi, spinta delicatamente dal vecchio davide, oltre che dalla mia solita galoppante grafomania, stavo pensando al fatto che potrei scrivere di libri.. Oddio, mica come un critico o un esperto, per carità. Direi piuttosto come una persona appassionata. Così uno dei prossimi giorni mi sa che butto giù una lista. 52 settimane 50 libri. Una cosa così. Se a qualcuno interessa, qui è aperto ai suggerimenti. Uè, a leggere tutta la Divina Commedia in una settimana non ce la faccio eh! Non che non mi piacerebbe, ma ci sono alcuni dettagli della mia vita che mi portano via del tempo, le parole "madre single lavoratrice" sono abbastanza chiare no? :)
Beh, la lista. La scriverò nei prossimi giorni, anche se probabilmente potrà essere modificata in corso d'opera. Ma inizierei con Madame Bovary, che ho finito ieri. Non è come imbrogliare anche se l'ho già finito, no?! :)

martedì 16 marzo 2010

la isla grande



"bentornata a cuba, luglio placherà i tuoi nervi.."
ripenso alla prima volta che ho visto il mare di cuba, ero a santiago e quello non era l'atlantico, era il più calmo e tiepido mar dei caraibi..azzurro come il cestino dell'asilo, per rubare le parole al mio caro Vinicio.Luccicante, e la spiaggia rigogliosa..eravamo in cima al Morro di Santiago, sulle mura c'erano le iguana che prendevano il sole..ho comprato il mio primo panama quel giorno...e non ho nemmeno potuto fare il bagno in mare.Ci sono riuscita solo molti giorni dopo, a playa del este fuori la habana, da tutt'altra parte..ma mi è rimasto negli occhi quello scorcio di mare che davvero pareva finto, da isola dei sogni, degno di un quadro. Poi ti voltavi e vedevi la povertà di santiago, senza nemmeno un negozio e con solo gli edifici pubblici fatti in muratura..la sola città di Cuba dove mi hanno chiesto la carità, in forma di soldi ma anche di penne, sapone, magliette...altrove a cuba mi hanno venduto di tutto, mi hanno fatto da guide improvvisate, da parrucchiere, da ristoratori, per pochi pesos..ma la carità non me l'hanno chiesta mai. Invece lì, fra embargo e cicloni e una povertà storica che non si riesce a scrollarsi di dosso, vedi che nessuno sa più cosa inventarsi ormai.Ma non posso non amare cuba lo stesso..di un amore viscerale, che me la fa ricordare con tenerezza e nostalgia quasi tutti i giorni dopo cinque anni che sono andata..
la malattia definita cubanite esiste..
finché fidel è ancora vivo bisogna andarci, bisogna tornare nel mio caso..non per fidel, ma perché dopo di lui non puoi non avere almeno il dubbio, o la speranza, che tutto cambierà..e se per molti versi è sicuramente positivo, per altri è innegabile che morirà con lui qualcosa di unico al mondo..
allora, chi viene con me il prossimo anno?quest'anno mi sa che non ho i soldi..ma magari intorno a marzo 2011..davide? :))

venerdì 12 marzo 2010

per sempre raymond queneau

(...)"Perché non avete la tivù? Distrae."
"Istruisce, anche" -dice Jolando.
"Dì un po', Lamelia", fa Cidrolin, "in attesa di sposarti, preferisci distrarti o istruirti?"
"Macchè, papà: a me piace solo far l'amore."

Alla fine avevano ragione i nonni, ha ragione Fight Club, e mi pento già finchè lo scrivo ma ha ragione mia madre..C'è ben altro a cui pensare, invece che alla TV. E poi se ti chiami Lamelia e tuo padre Cidrolin di certo vi si nota, quindi non avete mica tempo da perdere stravaccati sul divano.
Godersela e vivere tutto, dolori e gioie, finchè proprio mancano pochi secondi al Grande Viaggio. Nevergive. E fanculo l'isola dei famosi.

ciaooooooooo




dato che un sacco di gente mi ha chiesto di iscrivermi a facebook, e visto che tutti ben sanno che mi rifiuterò fino alla morte, ho mandato un po' di mail con questo indirizzo per chi vuole fare un po' di bagolo...
quindi un saluto ai coraggiosi che vorranno curiosare :)

giovedì 11 marzo 2010

Da sola siamo già in troppi

Guarda che giornata. Ieri sembrava di essere dentro un romanzo di Dickens, e oggi un sole della madonna. Naturalmente ieri avevo il pomeriggio libero, mentre oggi sono al lavoro fino alle 21.30.
Comunque.
Oggi è una di quelle giornate che passerei a leggere, mangiare e stare con mia figlia. Presente? Che proprio non mi va per niente di stare dentro il mondo. E perché cacchio scrivi qui allora...In effetti, è solo che sono grafomane all'ultimo stadio.
Una di quelle giornate che sembra che solo Eric Clapton possa capirti, o Vinicio Capossela anche. Tanto per citare due persone molto comuni..
Una di quelle giornate che perfino un libro di Stefano Benni ti sembra un tantino troppo realistico, e vorresti solo mettere nel lettore un bel film con Marilyn Monroe che "da sopra un palco con i riflettori puntati addosso riesce a vedere un diamante dentro la tasca di un uomo".
L'altra notte scrivevo che ogni tanto un uomo serio ci vorrebbe. Ecco, oggi proprio no.
Tanto per essere chiari.

mercoledì 10 marzo 2010

la fenice


questo blog volevo chiamarlo così, La Fenice. Ovviamente non era disponibile, ma in fondo mi va bene, perchè mister magoo è molto adatto a me.
La fenice che risorge dalle proprie ceneri. Più di una persona mi ha detto che sono io. Non saprei dire se è del tutto vero ma mi piace pensare che almeno un po' lo sia. Più volte sono precipitata, e mi sono rialzata sempre. Grazie agli amici, alla famiglia, a mia figlia.
Ma da sola.
E, anche se non tutto il giorno, tutti i giorni ora che sono adulta sono contenta di essere per conto mio. Non in coppia, intendo.
Di gente che mi ha imbrogliato ne ho incontrata abbastanza, sono sempre caduta dal pero ma mi sono sempre rimessa in piedi. E non faccio la vittima buonista, perchè qualche volta a qualcuno l'ho anche fatta pagare, a mio modo. Perchè se con qualcuno finisce io non porto rancore, però non so bene perchè mi scordo il suo nome..e il tizio o la tizia di turno diventa "quello/a che..".
Sì, sono di quelli che spariscono. Non con tutti, anzi con quelli a cui tengo ci sono sempre. Ma non sono una che, per esempio, quando una storia finisce deve riconquistare l'ex. Gli amici e le amiche sanno che quando una loro storia finisce io sono sempre quella che dice frasi del tipo "ma vuoi veramente provare a tornare con una persona così?!", oppure "chiudi e cancella il suo numero". Un tantino tagliagola, in effetti. Ma se mi so rialzare io sono capaci anche gli altri.
Per la cultura cinese la fenice è immagine della femminilità. Io non sono affatto esperta di questo popolo, ma mi viene da dire che non poteva essere altrimenti. Nessuno meglio delle donne sa risorgere e tornare alla vita. Con il sorriso sotto agli occhi rossi. Con la capacità, quasi tutte le volte, di dare di nuovo amore. E di stare vicino a tutti e di non lamentarsi.
Viva la Fenice. Che bruci, ricostruiremo.

entro


".. meglio non vedere come mister magoo".
Per questo la pagina è nera. Mica per figaggine. Perchè a volte meno si vede meglio è. Inizio così, in sordina all'una e mezzo di martedì sera, neanche so bene perchè mi imbarco in questa cosa.
Meglio non vedere che la tua vita poteva essere diversa. Troppo ovvio.
Meglio non vedere che la tua vita è difficile. Scontato da far schifo.
Meglio non vedere quello che non hai. Ma va?
Meglio non vedere che ti sputtanano in tanti. Se ancora non li avevi visti svegliati bella.
Meglio non vedere il male del mondo. No, meglio vederlo invece. Ancor meglio FARE, direi.
Meglio non vedere quello che non ti piace. Beh, nella chiave giusta non è neanche da buttar via.
Meglio non vedere quanta strada ti manca. Già mi piace di più.