sabato 16 luglio 2011

iliade


Inizio i nuovi cinquanta a bomba, con un libro bomba.
Come ho scritto quando ho postato l'Odissea, ripeto che c'è ben poco da dire, o meglio io davvero mi sento talmente insignificante che ho vergogna a commentare una cosa così. Scrivo "cosa" perchè davvero questi non sono libri, non solo. Questi sono...oddio non riesco a pensare a nessun altra parola se non "vita". Questi libri, questo libro, sono la vita. Sono la Storia, la Geografia, il Pensiero di miliardi di persone nei millenni. Sono l'Avventura, il Coraggio, il Dolore, il Rispetto, l'Audacia, la Compassione, il Furore, la Religiosità, la Commozione, il Rumore, la Paura, la Magia nel senso più alto e divino del termine. Sono l'Amicizia, l'Orgoglio, la Rabbia, il Ricordo, il Fragore, la Violenza senza crudeltà, l'Onore, la Luminosità, la forza dell'Esempio, l'Incredulità, il Mare, i Presagi, l'Imponderabilità, il Cibo e il Vino sempre sacri e benedetti, il Mistero, la Pazienza e l'Impazienza, il Lutto...l'Amore.
Tutta la vita, innumerevoli vite, un tempo infinito ed eterno, tutte le avventure i pregi i difetti le passioni le condanne umane. Tutto è qui, in libri come questo, libri che è veramente, veramente un onore e un dono leggere. Nessuno sarà mai più lo stesso dopo.
Penso a quanto ho pianto quando Ettore ha salutato moglie e bimbo, a quanto reale è stato il pianto del piccolo spaventato dal pauroso elmo di papà, e a quanto caldo è stato il sorriso dei genitori e con quanta umanissima tenerezza Ettore si è tolto l'elmo ed ha preso in braccio Astianatte, ed ha baciato Andromaca, il suo amore, prima di andare a fare una strage.
Penso a quanto ho sofferto per Achille incapace di resistere al proprio istinto, e disperato per il caro Patroclo, Achille che devasta decine di uomini e disonora i loro corpi, ma non resiste al pianto di un padre, che gli ricorda il suo, di papà.
Penso a quanto ogni divinità, anche se sfinita ed abbandonata da noi mortali che non diamo loro il giusto rispetto, a quanto dicevo ogni divinità influenzi ancora la nostra misera vita.
Penso a quanto mi ha riempito di orgoglio l'immenso rispetto e la magnanimità di quegli uomini di un tempo passato, che anche nella guerra più furiosa e sanguinaria non dimenticavano di essere Uomini, nel senso più alto. Mi riempio di orgoglio perché anche io, nella mia disperata minuscola vita di miserie, anch'io faccio parte di quella stessa razza umana.
Niente è uguale a prima.
Tutto c'era già allora.
La vita è adesso, ma quando leggi questi libri, scritti migliaia di anni fa, ti viene da pensare che o il tempo non esiste, o meglio esiste solo il presente, oppure la vita non è adesso, la vita è sempre ed è sempre la stessa, ma la gente cambia.
Di nuovo, sta a noi rendere tutto straordinario.
Ma adesso, se mentre sto esprimendo un desiderio alzo gli occhi e vedo un uccello volare alla mia destra, sorrido.