giovedì 17 dicembre 2015

My way

Ma perché sei andata ad abitare in campagna? E' scomodo.
Ma perché non sei rimasta con gli uomini? E' più facile.
Ma perché fai quel lavoro? E' duro.
Ma perché studi queste cose complicate? Chi te lo fa fare.
Ma perché leggi di notte? Ti rovini gli occhi.
Ma perché non stai mai zitta? Ti risparmieresti un sacco di problemi.
Ma perché non sei monogama? Troia.
Ma perché scrivi racconti? Non interessano a nessuno.
Ma perché hai smesso di mangiare carne? Tanto ormai sono morti.
Ma perché vai alle manifestazioni? Tanto non cambia niente.
Ma perché non obbedisci? Ci deludi.
Ma perché il paganesimo? Sono balle e storie popolari.
Ma perché tutti questi impegni e queste passioni? Ti affatichi.

Ma perché sei così diversa? Non ti sappiamo riconoscere.


La Winterson, come mi è stato ricordato oggi, ha scritto:
"Ma mentre cerco di capire come funziona la vita - e perché alcune persone sappiano affrontare le avversità meglio di altre- penso a qualcosa che ha a che fare con il dire di sì alla vita, anche quando ci delude, e con l'amore per noi stessi, in qualunque modo si riesca a trovarlo. Non con l'egoismo, che è l'opposto della vita e dell'amore vero, ma con una ferrea determinazione, come i salmoni che risalgono la corrente del fiume, per quanto agitate siano le acque, perché quello è il tuo fiume.. "

Ecco. Lei scrive in modo divino quello che io dico in modo contadino.
Fanculo a tutti.
Lo faccio perché mi sento a casa.
Lo faccio perché rifuggo la noia più che la rottura di coglioni e perché le donne..dio..ma chevvelodicoaffare.
Lo faccio perché è il mio lavoro, il mio.
Lo faccio perché sono famelica di scoprire le cose del mondo.
Lo faccio perché dormirò quando sarò morta.
Lo faccio perché (cit.) "morirò con la mia lingua".
Lo faccio perché mi va.
Lo faccio per esprimere quello che non ho altri canali per esprimere.
Lo faccio perché non si dica che lo fanno in mio nome.
Lo facio perché io sono la politica.
Lo faccio perché sono ribelle, libera e sì, anche un po' stronza.
Lo faccio perché mi muove il cuore e ci cammino dentro.
Lo faccio perché ciò che sta fermo è morto.

Lo sono e basta. Punto.


"E se mi danno gli occhi o il cuore sono ancora più fantastico" dice Calcifer.
Ricordiamocelo, fra noi sbagliati. Ricordatelo, tu.
Sono già fantastica di mio.
E se mi dai gli occhi o il cuore, sono ancora più fantastica.