mercoledì 28 luglio 2010

coco chanel


questa è praticamente l'unica biografia autorizzata della Divina. Anzi no, la Divina è e rimane un altra( e se non vi viene in mente chi è informatevi!). La chiamerò la Suprema.
Dicevo, questa è la sola biografia autorizzata, e lo è perché Coco l'ha dettata direttamente a Louise di Vilmorin, la giornalista che ha avuto l'onore e il dramma di farle praticamente da stenografa. Onore perché, cazzo, è Coco Chanel! Dramma perché Coco era una matta. Tutti i migliori sono matti, ricordate?
La Suprema era un genio assoluto, ed anche una assoluta psicopatica pedante, meticolosa, puntigliosa fino a livelli maniacali, una rompicoglioni spaziale. Ha reinventato la propria vita, almeno il periodo dell'infanzia e della giovinezza. Dopo, ne ha reinventate solo alcune parti, ma solo perché essendo famosa alcune cose di lei si sapevano e non poteva smentirle. Ed ha obbligato la giornalista a scrivere tutto anche se era falso, ed a riscrivere, correggere, cambiare, cancellare..finché non si è stufata e ha detto che non se ne faceva più niente. E via così. Una matta.
Solo alcuni aspetti di questa biografia sono veri. Molti sono inventati, o comunque riveduti e corretti da lei. Che ha deciso che la sua infanzia difficile di bimba abbandonata di provincia non le piaceva, e se n'è fatta una un tantino più romanzata. Idem per l'adolescenza tutto sommato senza scosse. Che ha deciso di sottolineare con forza il fatto che ciò che ha creato, il negozio, la griffe, la fama, venivano da lei, in toto. Dal suo genio, senza nessun tipo di aiuto o sostegno. Che ha deciso di non far notare troppo che a qualcuno un grazie andava detto, anche da un mito come lei.
Non è raro che le grandi donne, attrici, scrittrici, scienziate, stiliste, abbiano avuto una vita difficilissima. Penso ad Audrey Hepburn, a Marilyn Monroe, a Marie Curie, ad Artemisia Gentileschi, e a tante altre. Anche la Suprema fa parte di questa folta massa di donne straordinarie con vite straordinariamente contorte e drammatiche. Le difficoltà, se colpiscono una persona normale, possono affondarla, oppure quella persona può avere la forza di rialzarsi e vivere la propria vita. Ma quando colpiscono una persona di vero talento e vera intelligenza, allora diventano una marcia in più. Perché se sai quanto può essere fondo il baratro dello schifo, non ci torni. Puoi fare un sacco di cazzate, ma non te lo dimentichi mai cos'è la povertà, l'abbandono, la violenza. E diventi il migliore, nel tuo campo. Perché indietro non ti importa proprio di tornare.
Chanel ha talmente rifiutato il proprio passato e gli eventi tristi della propria vita, che ha cercato di cambiarlo, o di cancellarli. Così, in differita. Dicendo delle bugie, certo, ma chi non le dice dopotutto. E poi, mica sono bugie che danneggiano qualcuno no? Ha solo ricamato sulla propria vita, da brava sarta. La amo per come era.Matta.Ripeto.
Perciò, non mi frega proprio niente che il libro sia pieno di balle. Quella che c'è scritta qui è la vita che Coco voleva, quella che ha scelto per se'. E per me va bene così.

il piccolo principe


la rassegna di libri continua, anche se un po' a rilento dato che sono immersa in un manuale di storia dell'arte medioevale.....
allora, questo è un altro dei pochissimi libri che ho riletto, ed il motivo è che ti viene proprio voglia di rileggerlo ogni tanto, e non sempre si può resistere. Profondo, intimo, semplice nell'esprimere concetti che molti filosofi hanno tentato di spiegare con migliaia di parole complicatissime.
La storia la sanno tutti, e in ogni caso non è mia abitudine riassumere i romanzi. Quello di cui vorrei scrivere è l'impatto che queste poche pagine hanno su chi le legge. Ho scritto che mi piacciono le storie complesse e contorte, piene di personaggi e di casino, ma questo non vale per il linguaggio. Mi piace la proprietà di linguaggio e mi piace che quando qualcuno parla, e soprattutto scrive, sia in grado di esprimersi come si deve. Ma trovo meravigliosa la semplicità. La chiarezza. Proprio perché niente è più complicato ed impegnativo che essere semplici e chiari. Quando tu leggi qualcosa e ti accorgi che hai appena assistito al piccolo miracolo di un concetto difficile espresso in modo comprensibile, forte e chiaro. Che non vuol dire superficiale, vuol solo dire che chi comunica è interessato a farsi capire da chi riceve il messaggio. Scrive e parla per gli altri e non solo per se' stesso o per pochi eletti. Dritto al punto. Ecco, quando ti trovi davanti a questo, ed esclami una cosa tipo "certo, è proprio così!", allora non è fantastico?!Per me lo è.
Secondo, in queste pagine tutto è così pieno di magia che non puoi non crederci. Forse proprio perché la scrittura è semplice, non ci sono tentativi contorti di spiegare l'inspiegabile, di chiarire il magico. E' proprio così. Non c'è altra spiegazione se non il fatto che è tutto reale e ovvio, per chi sa vederlo. E leggendo il libro, tu la riesci a vedere, la magia.A tal proposito, anche se l'ho già fatto, vi consiglio di nuovo caldamente di leggere Peter Pan, entrambi i libri. Niente è più straordinario di J.M.Barrie.
Terzo, il linguaggio semplice unito alla magia unita alla molteplicità di concetti positivi ma esaminati con lucidità e non con buonismo, regalano al lettore un perenne sorriso, dalla prima all'ultima pagina. La tenerezza è totale e contagiosa. E' una montagna d'amore questo romanzo. Grazie Antoine.
Leggetelo, consigliatelo, rileggetelo e raccontatelo ai vostri figli ed alle persone che amate. Abbracciatevi. Insomma, avete capito.

domenica 18 luglio 2010

mamme zen


Non sono una fanatica di libri di pedagogia, ma da madre, qualcuno l'ho letto. Questo l'ha scritto vent'anni fa Jacopo Fo assieme alla moglie, ora ex moglie, Monica Traglio.
Di solito non posto qui i libri di genere manualistico, tipo quelli che studio per gli esami o quelli per gestire le varie cose pratiche della vita, ma di questo scrivo volentieri perché è davvero valido, e divertente. Non è un decalogo di regole da seguire, e non è un testo pieno di tecnicismi, quanto piuttosto la descrizione di una scelta di vita che dei genitori fanno, e che coinvolge i figli ed il progetto educativo che si ha per loro. E poi Jacopo Fo è davvero troppo divertente! Seguo il suo blog, conosco alcune delle sue iniziative come la Libera Università di Alcatraz, i numerosi progetti per bambini e ragazzi con disagio sociale, l'impegno per la diffusione dell'energia pulita, ed è straordinario come quest'uomo riesca a trattare con estrema leggerezza ed in modo esilarante argomenti molto seri. Argomenti che potrebbero essere tema di pallosissime dissertazioni, pallosissimi libri, pallosissime conferenze. Ed invece lui esprime un numero enorme di concetti e proposte con un linguaggio ed un'enfasi assolutamente comici, con goliardia e totale, irrefrenabile creatività. Come lui stesso più volte afferma (in questo ed altri libri e sul blog), lo stupore ha un potere enorme. Se sai sfruttare l'effetto sorpresa, di solito riesci a farti ascoltare, e capire. Riesci a superare i vari muri di gomma che spesso bloccano la comunicazione. Muri dati dal disinteresse, dal disfattismo, dalla noia, da un'attitudine violenta, dal fatto che semplicemente stai facendo altro. L'effetto sorpresa, dato in questo caso dal tono comico quando non te lo aspetti, fa sì che tu non puoi resistere dal prendere il libro, o leggere i post del blog, e vedere dove vuole andare a parare questo matto. E così ti divori il libro in tre ore, e ti informi su tutte le sue iniziative in tre giorni. Powerful.

piccola la foto, grande il ricordo

martedì 13 luglio 2010

agnes browne ragazza


brendan o'carrol è una potenza ragazzi.
Questo è il quarto, e credo ultimo, libro della serie su Agnes Browne, questa forza della natura di donna nata e cresciuta al Jarro, nella Dublino verace. All'ultima riga di tutti questi quattro meravigliosi libri ho versato una lacrimetta. Immersa in tutti questi quattro meravigliosi libri ho riso tanto, vissuto le esperienze dei protagonisti con loro, e mi ci sono affezionata. Veramente. Ormai è prolisso dire che amo molto gli autori irlandesi, ed è anche prolisso dire che amo gli autori bravi. O'Carrol lo è. Irlandese e bravo.
Mia madre ed io solitamente amiamo libri diversi, e tranne in alcune occasioni il mio tentativo di consigliarle o, peggio, regalarle libri, non è stato felice. Invece, pure lei si è innamorata di Agnes.
Mrs. Browne è una di quelle donne che piacciono a me. Forti. Con la testa alta. Che vengono prese a calci dalla vita per gran parte del tempo, e ce la fanno comunque. Che non restano sempre in piedi, ma puoi star certo che, più o meno in fretta, più o meno intere, si tirano su cazzo. Le guerriere del mondo. Dei fari nella notte per le amiche, per i figli, per le madri in difficoltà. Spesso nell'ombra, con gli umili, mai invisibili, coi deboli.
Per me non c'è altra strada che quella di Agnes, anche se chiaramente poi ognuno la personalizza. Ma la direzione, il nocciolo delle scelte è quello. Il succo è tutto lì. Viva chi resiste. Adesso non abbassiamoci al facile e falso "boia chi molla" che qualcuno vorrebbe far derivare da questa mentalità combattiva. Agnes non perde mai la propria sensibilità, anche quando si incazza. Non smette mai di difendere i figli, anche quando le prende. Non alza mai le mani. Continua a sognare appena può appigliarsi a qualsiasi cosa, e sorride ai figli e alla sua migliore amica. Non imbroglia il prossimo. Non è prepotente con chi è debole. Non è violenta. Certo, si difende e non abbassa la testa, ma non è aggressiva. Ripeto, è forte. Che è ben altra cosa.
Agnes Browne mamma, I marmocchi di Agnes, Agnes Browne nonna, e ora quest'ultimo.
Agnes Browne Donna. E scusa se è poco.

giovedì 1 luglio 2010

ragazze che amano ragazze


Direi che il titolo è chiaro. Il libro è la versione cartacea de "I viaggi di Nina", un docu-film a puntate andato in onda su La7 qualche anno fa. E che io naturalmente non ho visto, ma nel 2007 sono stata impegnata a partorire e a separarmi, quindi sono giustificata.
Comunque.
Al di la' del fatto che non ho visto lo sceneggiato, leggo questo libro con stupore perché, pur essendo parzialmente inserita nel mondo LGBT, non posso fare a meno di chiedermi: ma sono io che vivo in una dimensione parallela o è proprio che questo mondo è completamente nascosto? So per esperienza che le persone hanno idee simili su moltissime cose, e non importa il loro orientamento sessuale, ma so anche che i gay, le lesbiche ed i trans, vivono un mondo che spesso ci è oscuro. E parlo di gusti musicali, luoghi di ritrovo, libri culto, personaggi amati, modi di fare, sport preferiti..Ripeto, un mondo. Un mondo di idee anche, di opinioni sulla società e sulla realtà che li -ci- riguarda.
Le storie raccontate nel libro mirano tutte a mostrare la normalità delle vite di queste donne, le loro esperienze che, pur essendo speciali (se fossero noiose nessuno avrebbe messo in onda lo sceneggiato), sono comuni, e vissute in modo comune. Ma la realtà è che loro, le protagoniste, non vengono considerate donne normali, e spesso fingono o hanno finto di essere diverse da ciò che sono per inserirsi. Salvo poi accorgersi che, primo, se hai certe idee di solidarietà e soprattutto di rispetto delle diseguaglianze, automaticamente non sei inserita. Se sei donna, raramente sei inserita. Se sei single, magari con uno o più figli, scordatelo. Quindi, a questo punto, fanculo le menzogne e il malessere che ne deriva. Queste donne si sono dichiarate. Tutte. Chi molto tempo fa, chi poco prima di apparire nel film, chi proprio in occasione delle riprese. E finalmente, cazzo. Perché un conto è tutelare la propria privacy, un conto è evitare di dire delle cose che invece, se fossi etero, diresti. Tipo "sono innamorata, sono felice". Tipo "la mia ragazza ed io abbiamo comprato un cane". Tipo "ho gli occhi gonfi perché il mio amore mi ha lasciato dopo quattro anni". Cose semplici, apparentemente. Ma mica cazzate, quando devi far finta di niente e non parlarne con nessuno.
E i "normali" dove sono? Quelli inseriti, i cittadini di serie A, quando riconosceranno le realtà LGBT? Perché spesso, quando ti dichiari gay o bisessuale o trans, a parte chiederti come si fa a scopare le domande non sono ne' molte ne' varie. A volte basterebbe un "come ti ci senti?". Ho apprezzato una mia amica, una di quelle sempre dichiaratesi "orgogliosa di essere etero", che mi ha chiesto, con semplicità e umiltà, "com'è una coppia gay?quando esci con una coppia gay, sono diversi dalle altre coppie?". E' stato un passo, è stata una domanda diversa da quelle che si sentono di solito, è stato un guardare oltre il "chi fa l'uomo e chi la donna". Per carità, nessuno è obbligato ad interessarsi a niente, ma dato che quasi tutti giudicano di continuo, almeno ci dovrebbe essere una qualche base su cui appoggiarsi, per farsi una opinione.Oppure, se a uno non frega niente di come vivono quelli diversi da lui, non dovrebbe permettersi di commentare, ne' tantomeno di giudicare. Il mondo gay e trans è veramente sconosciuto ai più, e sono dell'opinione che ogni cosa che sia di aiuto a togliere qualche velo, è benvenuta. Nel caso di questo libro, oltre che benvenuto è anche valido, divertente e fa riflettere. Quindi ancora meglio.
Ah, c'è il gay pride a Roma sabato. Per chi non lo sapeva.