martedì 23 luglio 2013

Anna (and the king)

chiaro che per il potere una è disposta a fare molto. Quasi tutto. Nessuno nega la fame di potere di Anna,che non fu ne' la prima ne' l'ultima ad essere così peraltro.

Ma stasera, da (ex?) amante, ho voglia di inventarmi la storia di una donna che amava, ed ha aspettato e lottato. Per anni. Amava, quindi era amante. Ha attraversato tutti i passaggi più duri e dolorosi che deve affrontare una delle "altre": si è innamorata di qualcuno che non poteva avere, per iniziare. E' stata ricambiata, che a volte non è mica così una bella cosa. Ha iniziato dura e pura: "te la do solo se molli quell'altra". Per poi, naturalmente, cedere pian piano, un po' alla volta, spinta da lui e anche dal proprio spontaneo desiderio di donna che ama, anche col corpo. Inizialmente ha gioito nel vedere che il suo uomo è partito anche abbastanza spavaldamente per iniziare tutte le pratiche per divorziare, per chiedere l'annullamento nel caso di Anna. Per poi scoprire naturalmente che la strada è ben più lunga e tortuosa del previsto. Come tutte le amanti, andando avanti con l'avventura la cosa si è saputa in giro, e lei è diventata la sgualdrina additata da tutti come un'arpia incantatrice e avida. Ha affrontato le ire di una moglie inviperita (anche giustamente in questo caso, diciamocelo) che per un motivo o per l'altro se l'è presa solo parzialmente con lo schifoso che le ha messo le corna, ma non ha avuto problemi a prendersela con la ragazza (single, LEI) con la quale il marito (sposato, LUI) l'ha tradita e per la quale vuole lasciarla.
Nel caso di Anna, in mezzo ci si sono messi anche altri dettagli, come l'intervento del Papa, dell'imperatore più potente del mondo allora conosciuto (Carlo V), di tutta la Corte inglese e della Chiesa anglicana.
Fra l'altro, dopo anni di controversie e litigi e odio crescente nei suoi confronti, è arrivato un altro "inconveniente": una gravidanza. Che per carità un bambino è sempre una benedizione, ma cazzo non poteva aspettare un altro annetto ad arrivare?


E sempre da (ex?) amante ho voglia anche di inventare la storia di un uomo che starebbe bene nella rubrichina "Men are some kind of dork". Un matrimonio di diciassette ani, con una brava persona, che dopotutto funziona. Ti invaghisci di una più giovane e carina. Mettiamo pure che ti innamori. Naturalmente ci provi, e lei coraggiosamente ti dice di no. Al che tu vai in tilt, e ti inventi tutte le cazzate più assurde per fare in modo da risultare di nuovo scapolo (e completamente senza colpe) agli occhi dello Stato e di Dio, per liberarti della cornuta di tua moglie e fare i tuoi porci comodi. Le cose non vanno così lisce come credevi, ed incontri problemi mica da poco. Che vuoi rinunciare e accettare che a volte le proprie scelte vanno pagate responsabilmente? Certo che no, e li' non c'entra l'essere il Re, c'entra il cromosoma Y.
Distruggi una donna e una famiglia, sfinisci l'altra, sconvolgi un Paese, un popolo, una Curia, stravolgi gli equilibri europei, scomodi la Chiesa di Roma per poi dirle "fanculo, scomunicatemi che non me ne frega niente, io decido con o senza il vostro consenso". Fai incarcerare o ammazzare chi ti contrasta. Alla fine riesci a liberarti di tua moglie e della vostra unica figlia, tutto sommato senza grossi sensi di colpa. Sposi l'amante, che hai messo incinta (cretino). Nemmeno da lei arriva il tanto agognato erede maschio, ma comunque hai fatto tutto sto casino anche perché ti piaceva, l'amavi no? La poveraccia attraversa tre anni fra odio da parte di praticamente tutta l'Inghilterra, aborti spontanei (e i bimbi, morti, non li hai mica spinti fuori tu, pezzo di merda), dolore. Dopodiché decidi che nemmeno lei è quella giusta, e non trovi nessuna soluzione migliore che farla decapitare. Per sposarti Jane Seymour, LA SIGNORA DEL WEST. (Scusate ma dovevo dirla).

Almeno la prima moglie è rimasta viva, ripudiata e senza trono ma mantenuta, rispettata ed amata dal popolo.
Perciò non posso non provare un moto di tenerezza per Anna, nonostante tutto. Perché sarà stata pure un'approfittatrice, una fredda calcolatrice bramosa di potere e ricchezza, una strega..ma l'ha pagata più cara di tutti. Come di solito paga chi è se' stesso. Cattivo e spietato, ma se' stesso, nel male come altri lo sono nel bene.

domenica 21 luglio 2013

ecco l'iniziativa più bella: "ti saluto"

copio e incollo, come molti altri blogger. Io ho trovato questa perla su "vita da streghe".


#TISALUTO



In Italia l'insulto sessista è pratica comune e diffusa. Dalle battute private agli sfottò pubblici, il sessismo si annida in modo più o meno esplicito in innumerevoli conversazioni.

Spesso abbiamo subito commenti misogini, dalle considerazioni sul nostro aspetto fisico allo scopo di intimidirci e di ricondurci alla condizione di oggetto, al violento rifiuto di ogni manifestazione di soggettività e di autonomia di giudizio.

In Italia l'insulto sessista è pratica comune perché è socialmente accettato e amplificato dai media, che all'umiliazione delle persone, soprattutto delle donne, ci hanno abituato da tempo.

Ma il sessismo è una forma di discriminazione e come tale va combattuto.

A gennaio di quest'anno il calciatore Kevin Prince Boateng, fischiato e insultato da cori razzisti, ha lasciato il campo. E i suoi compagni hanno fatto altrettanto.
Mario Balotelli minaccia di fare la stessa cosa.


L'abbandono in massa del campo è un gesto forte. Significa: a queste regole del gioco, noi non ci stiamo. Senza rispetto, noi non ci stiamo.
L'abbandono in massa consapevole può diventare una forma di attivismo che toglie potere ai violenti, isolandoli.

Pensate se di fronte a una battuta sessista tutte le donne e gli uomini di buona volontà si alzassero abbandonando programmi, trasmissioni tv o semplici conversazioni.

Pensate se donne e uomini di buona volontà non partecipassero a convegni, iniziative e trasmissioni che prevedono solo relatori uomini, o quasi (le occasioni sono quotidiane).

Pensate se in Rete abbandonassero il dialogo, usando due semplici parole: #tisaluto.


Sarebbe un modo pubblico per dire: noi non ci stiamo. O rispettate le donne o noi, a queste regole del gioco, non ci stiamo.

Se è dai piccoli gesti che si comincia a costruire una società civile, proviamo a farne uno molto semplice.
Andiamocene. E diciamo #tisaluto.

Questo post è pubblicato/ribloggato in contemporanea anche da altre/i blogger: Marina Terragni, Loredana Lipperini, Lorella Zanardo, Giovanna Cosenza, Sabrina Ancarola, Mammamsterdam, Zeroviolenzadonne, Un altro genere di comunicazione, Ipazia è(v)viva, La donna obsoleta, Laboratorio Donnae, Sud De-Genere, Coppette amore e..., Politica Femminile, Caso mai, Zauberei, Cosmic Mummy, in genere, the new Brix Blog, Mammaeconomia, Donne in ritardo, Valentina Maran, malapecora, Essere Donne, I Fratelli Karamazov, Anarkikka, Il porto delle nuvole, Considerazioni di una donna, Donne Viola, Sabrina Barbante, Ho fatto il composto!, Carla "conta" e crea, Blog di Sara, 101 uomini più..., Elena, Se non ora quando, EMPOROS, La solita Simonetta, No alla violenza sulle donne, Non lo faccio più, L'Italia che cambia, ma la notte no!, corpografie sessuali, Family Life, The Blake House, A.R.P.A. Raggiungimento Parità, La fila indiana, miniEva, Francesca Sanzo, Women.it, Frequenze lesbiche, Francesca Marchini, Se 18 vi sembran poche, Tè per tutti, Radio Sarajevo, GiULiA Giornaliste, La dignità e le persone (il blog di Corriere.it e Amnesty International), Rete 13 Febbraio PT, La rete delle reti femminili, Queste sono solo parole, ma la notte no!, La 27esima ora, TANTOPREMESSO.it, Confrontandoci, un quid, il lunedì degli scrittori, mamme stufe, Genitori Channel

E nella versione maschile da Lorenzo Gasparrini, Mente Miscellanea, O capitano! Mio capitano!



Se ti va, copincollalo anche tu!

PS: guarda anche il video sull'iniziativa di BarbieXanaxFactory

donne dududu 11: Anna Bolena

Non potevo, in una rubrica del mio blog, non scrivere di almeno una donna che facesse l'amante. Sì, lo so che aveva ragione Caterina, ma che vuoi farci Anna mi ha sempre mandato fuori di testa. Perché è stata sveglia e furba come io non ho saputo essere, per dirne una. Perché ha ottenuto quello che io (come moltissime altre) non sono riuscita.
Anna venne allevata per sposare qualcuno di importante ed entrare nelle alte sfere della nobiltà e della Corte. Ma chi l'avrebbe detto che non ci sarebbe entrata affatto dalla porta principale? Chi ci avrebbe creduto che avrebbe combinato tutto sto casino? Chi l'avrebbe immaginato che avrebbe convinto l'amante a lasciare la moglie? E, per di più, col vecchio stratagemma "se non fai come voglio non te la do". Della serie "tira più un pelo di..che la Corona d'Inghilterra". Chi ci avrebbe scommesso un soldo bucato che una donna in effetti di secondo piano avrebbe distrutto un matrimonio di diciassette anni che tutto sommato funzionava non solo in senso istituzionale, avrebbe fatto cambiare le regole della Chiesa inglese, avrebbe sconvolto le alleanze politiche d'Europa? Nemmeno i figli di Caterina ebbero più alcun diritto sulla Corona.
La fine di Anna fu dolorosa, avvenne nel giro di pochi anni e solo qualcuno provò dolore per lei e con lei. Ma buttiamola in vacca, e diciamo che è colpa del matrimonio, che rovina sempre tutto.
Grande Anna. Fanculo Caterina, di che si lamentava in fondo? Mica è tornata a casa dalla madre ed ha passato il resto della vita con le pezze al culo a fare la cassiera al supermercato per mantenere i figli. Ha vissuto in un castello, servita e spesata. Fanculo alle mogli che si lamentano, ogni tanto.
Evviva la puttana dell'amante, che ce l'ha fatta, anche se per poco e ad un prezzo immensamente alto.