domenica 15 agosto 2010

zia mame


l'ho riletto anche questo, ed ho riso a crepapelle come e più della prima volta, l'estate scorsa. Lo scorso anno questo romanzo, scritto da Patrick Dennis e pubblicato per la prima volta in Italia nel 1958, è tornato sulla cresta dell'onda, e direi per fortuna. Altrimenti probabilmente non l'avrei mai scoperto, e sarebbe stata una terribile perdita.
Divertentissimo, scanzonato, mai banale, attualissimo. In principio, erano una serie di racconti brevi, giudicati "invendibili" perché i racconti brevi tiravano poco, come adesso più o meno. Così l'autore li mise insieme e ne fece un romanzo.Come ogni grande colpo di genio, fu rifiutato da non so quante case editrici, salvo, una volta pubblicato, vendere di botto centinaia di migliaia di copie, diventare un best seller, poi un successo a Broadway, un film, un musical, con svariati premi e nomination annessi. Gli editori sono i meglio.
Anche la vita dell'autore, il cui vero nome era troppo lungo e complesso perché io me lo ricordi ora, è da sola un romanzo, un misto di eccentricità, pazzia, genio, stranezze, intelligenza acuta, scelte difficili da capire, una fine misteriosa. Quando prendete il libro, e vi consiglio di farlo perché è favoloso, date una letta anche alle note biografiche.
Zia Mame Dennis, signora newyorkese purosangue, stramba, piena di vita e pronta a godersela in ogni momento con un bicchiere di champagne in mano, è perfetta. E' chiffon e rossetto, Martini e sigarette, sesso denaro e creatività, sregolatezza e (finta?) ingenuità. Favolosa.
A lei viene affidato il nipotino, Patrick appunto, rimasto orfano e proveniente da un mondo completamente, completamente diverso da quello della matta che lo accoglie in casa sua. Rimane sconvolto, ovviamente. Ma si innamora di quella sciroccata di sua zia e della sua vita, ovviamente.
Così Patrick e Mame vivono insieme le varie tappe della crescita lui, i vari episodi di una vita rocambolesca lei. Il tutto è raccontato benissimo, con un tono da cui a tratti sembra abbia preso Sedaris, per capirci. Da ridere tanto, da sorridere sempre, da apprezzare riga dopo riga.Anche questo, da leggere prima di morire.