lunedì 10 novembre 2014

tremate tremate 5: la Strega del Mare

Quanti mesi senza scrivere.
La vecchia storia che quando sei felice sei meno creativo, in parte forse è vera per me. O forse, semplicemente quando passi nottate bellissime a fare l'amore non puoi contemporaneamente scrivere al computer. O ancora, quando guardi una persona così Bella da farti venire l'asma, pensi "ma che cazzo vuoi che mi metta a scrivere qualcosa di anche vagamente decente, quando davanti agli occhi, nella realtà, ho Questo?". Mah. Fatto sta che mi scuso per l'assenza e torno a scrivere anche volentieri, pur rimanendo felice e innamorata.
Ora basta divagare che qui c'è un nuovo personaggio (forse) archetipico di cui capisco gran poco.
L’interpretazione infatti, e con essa la comprensione del ruolo della strega del mare, mi è risultata difficilissima. Ma mi sono stufata di rimuginare a caso.
Ho provato a leggere alcuni altri testi che potessero aiutarmi.. l’interpretazione psicanalitica data alla fiaba da Mariagrazia Crema, che in parte mi convince ma in parte a dirla tutta no. Una breve biografia di Andersen, che offre una lettura interessante della storia, ma ragazzi mi rifiuto di pensare che uno come Andersen abbia semplicemente voluto nascondere la sua vita da represso nelle proprie fiabe.. voglio pensare che dentro ci siano degli archetipi buoni per tutti, non solo per l’autore.
Ho letto una versione a tratti speculare di questa fiaba, che si intitola IL PESCATORE E LA SUA ANIMA, di Oscar Wilde. Pure questa, di una tristezza unica.
Perché è giusto che sia così. Perché se rinunci a ciò che sei andrà a finire male. Il pescatore rinuncia alla propria anima, per amore dice. Ma che Amore è quello di qualcuno che dice “ti amo solo se annulli la tua anima”? La sirenetta rinuncia alla propria corporeità ed al proprio mondo, per stare con uno che, pur essendo un brav’uomo, non può amarla per ciò che lei realmente è. Ma si ritrova a non essere amata comunque, nemmeno per ciò che non è, in quanto avendo rinunciato al suo lato femminile e acquatico, ha perso ogni potere seduttivo e viene amata come una sorella. Nell'acqua era riservata e schiva, ma con una volontà di ferro, sulla terra si ritrova a dormire fuori dalla stanza di un uomo, su un cuscino, come un cane.
Entrambi, il pescatore e la sirenetta, perdono l’oggetto del proprio amore e muoiono.
Mi sono spaccata la testa pensando al serpente, che un po’ come la sirenetta “cambia pelle” per rinascere ad un aspetto nuovo, ma il serpente resta sempre tale mentre lei a mio avviso no.
Allora ho pensato alle Anguane, a come anche loro quando si innamorano possono prendere l’aspetto di esseri umani.. ma loro, in tutte le storie, possono sempre tornare ad assumere forma di serpente, o di altro animale spesso anfibio.. possono sempre andare e venire dal proprio Mondo al nostro, senza stare in una sola forma.. tantomeno una forma che non è la propria.


Insomma. In tutto questo peregrinare di idee, e non solo queste.. la domanda chiave, per quello che tratto in questa rubrica, è comunque un'altra: la Strega, che mi significa? Le ipotesi, nella mia testa e nelle teste delle persone che ho coinvolto in assurde conversazioni su questa fiaba che se qualcuno ci sentiva chiamava l’esorcista, le ipotesi dicevo sono state le più diverse.
C’è chi sostiene che la strega del mare abbia un ruolo negativo perché fa di tutto per impedire alla sirenetta di fare ciò che vuole, di inseguire il proprio amore.
C’ è chi dice che la strega sia buona ma poco potente: prova in tutti i modi ad avvertire la protagonista del pericolo mortale che corre, ma non riesce nel proprio intento ed alla fine è costretta a lasciare che la giovane sirena vada incontro al proprio destino.
C’è chi la vede come un personaggio che, come qualsiasi Traghettatore, richiede un obolo e poi fa ciò che viene richiesto, pur dicendo la sua.
C’è chi la vede come una maestra, durissima ma pur sempre maestra.
C’è chi vede in lei una Saggezza antichissima ed assolutamente imparziale. La strega del mare come Colei che Sa, che dice la Verità ma non la influenza in alcun modo.

Provando a pensare a quello che non è..direi che non è una usurpatrice (ruolo impersonato dalla strega di Biancaneve) dato che non è interessata ad uccidere la sirenetta per appropriarsi della sua Sovranità ed essere "la più bella". Non è iniziatrice come Baba Jaga, dato che nemmeno per poco tiene l'inizianda con se', ma la lascia al proprio destino, pur dandole alcuni strumenti dolorosi quanto essenziali.

Tra le quattro che abbiamo provato ad analizzare in questo blog, restano la strega di Hansel e Gretel e la Tredicesima Fata. E secondo me c'è un po' di entrambe, in questa strega acquatica che cucina una Pozione di Cambiamento e allo stesso tempo prevede, perentoria, la morte della protagonista, per poi semplicemente uscire di scena.

E poi, altre domande..ad esempio: questo personaggio tratta con tutti, sirene, esseri umani, altre creature marine..di ognuno ha preteso il Bene più prezioso, e di ognuno ha conosciuto il Dolore..dolore sia per la perdita del suddetto bene offerto in pagamento, sia per l'eventuale fallimento dei propri intenti, sia per la cattura e la morte ad opera dei tentacoluti sgherri di questa strega. Ora. Non so bene come spiegarmi questa cosa, ma la Strega che offre Conoscenza e Cambiamento si nutre dell'Eccellenza e contemporaneamente del Dolore degli altri..non posso non pensare che le cose siano collegate, anche se non riesco a capire come..

Altre domande arriveranno.. Risposte? Mah..non ne ho mai date molte, qui come nella mia vita..perciò temo che nemmeno stavolta sarà diverso..ma speriamo che il viaggio, a voi come a me, piaccia lo stesso.

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