giovedì 28 novembre 2013

Baba Jaga e la sua casa

Baba Jaga e la sua casa fanno parte del mondo istintuale. La Pinkola Estés definisce questa strega come “il midollo della psiche istintiva integrata”. Baba Jaga conosce il passato (sa chi sono Vassilissa ed i suoi). E’ custode degli Esseri che regolano il ciclo del Tempo ( i tre uomini a cavallo). Possiede un fuoco che divampa da solo, dai teschi e nei teschi. E’ terribile e saggia. E’ brutta perché contiene in se’ il Fuoco nella Morte. La primordialità del passato archetipo. Fa paura perché ha a che fare strettamente con il ciclo Vita/Morte/Rinascita che costituisce forse il nucleo, il cuore del nostro concetto di Ignoto. Baba Jaga incute un terrore primordiale, ed estremamente vivificante. Il terrore per il quale tremi forte.
La sua casa, come lei, non sta mai ferma. E se anche sta ferma, esattamente come Baba Jaga questa casa freme. E’ piena di energia e di entusiasmo, e se le va balla come una gallina pazza che non riesce a contenere la propria esplosività. La Estés, di nuovo, suggerisce che se questa storia raccontasse un sogno compensatorio, potremmo pensare che per Vassilissa, partita da una vita piatta e spenta, una casa come questa serve a compensare la sua incapacità di volteggiare, la sua sostanziale apatia.


Il magico, spaventoso e incredibile mondo di questa strega è un mondo dove nulla è come sembra o come ci si aspetta, un mondo in cui le cose che si credono inanimate si muovono, in cui la Morte crea il Fuoco, in cui una vecchia è l’Essere che tutto può. Essa è la Madre Selvaggia, che si sostituisce alla Madre Amorevole dell’infanzia, colei che aveva donato a Vassilissa la preziosa bambola, e che ad un certo punto della storia deve morire. La bambola, emblema dell’Intuito, funziona bene, ma Vassilissa non farà passi avanti senza essere messa alla prova ed addestrata dalla Vecchia Selvaggia.
Baba Jaga è severa e minacciosa, ma giusta. Se la si ascolta lei non punisce. Il timore verso di Lei è giusto e non va espresso in piaggeria o accondiscendenza, bensì in rispetto onesto. Mostrandosi lealmente per ciò che è, e rispettando la Nonna per ciò che anche Lei è, Vassilissa ottiene di rimanere illesa, di apprendere alcuni Misteri e di ricevere il Fuoco che riaccenderà la sua vita.
Insomma, Baba Jaga e la sua casa non sono per tutti. O almeno, non ci si arriva subito. Prima di arrivarci, Vassilissa affronta la morte della madre, lo sfruttamento della matrigna e delle sorellastre, l’abbandono della casa natale, un lungo cammino nella foresta. Sono tutti passaggi da fare, per l’anima con l’aiuto essenziale dell’intuito.
E quando arriviamo? Lei ci piomba addosso urlando. Ci sgrida e ci scruta e mostra di conoscere noi e la nostra storia e di controllarci molto da vicino. E’ brutta e sporca, e la sua casa fa spavento. Ma l’Intuito, dalla tasca del nostro grembiule, ci dice “Rimani. E’ questa la casa che cerchi.”
Rimani. E’ questa la casa che cerchi.

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