giovedì 16 maggio 2013

dance, dance otherwise we are lost



Pina Bausch diede una mano nell'attività di famiglia da piccola, e da li' iniziò ad osservare le persone, i loro modi di fare, di muoversi, di esprimere le loro emozioni e nevrosi, le loro stranezze, l'armonia di alcuni, i tic di altri..finché mantengono la loro pura integrità, finché sono radicati in se' stessi e sentono se' stessi radicati con ogni creatura, tutti i bambini sanno per istinto che non dovrebbe esserci scissione ne' in se' stessi ne' nei rapporti col resto del mondo, perché ogni creatura è parte della Madre più grande, come ogni parte di noi è nello stesso Corpo. Ma ad un certo punto anche i bambini iniziano ad acquisire la traumatica consapevolezza che questa "interezza" è qualcosa di spesso rifiutato dagli adulti, in primis dai genitori. Perciò anche i bimbi diventano consapevoli e iniziano a controllarsi e controllare. Pina, figlia di una famiglia povera, probabilmente dovette cozzare contro una realtà piuttosto dura già da piccola. Molti ballerini sono tali perché oltre che amare la danza amano controllare il proprio corpo. Anche per Pina probabilmente ci fu una componente del genere, all'inizio. Ma poi avvenne qualcosa. Chissà cosa mosse questa donna a smetterla di "controllare" troppo, ed a smettere di farlo fare a coloro che lavoravano con lei. Qualcosa di tribale e selvaggio è entrato nelle creazioni della coreografa, ed ha scosso con coraggio ed energia uno stile tanto bello quanto "calcolato". Pina ha preso i suoi danzaTTori ed ha detto loro "ballate quello che sentite". Usando tutto, anche la voce, anche gli elementi come l'acqua o gli oggetti, anche i gesti inaspettati, anche la recitazione. Tutto è espressione, ed ogni ballerino butta fuori ciò che sente, ciò che è. Tutti accompagnati, affiancati dall'ampia visione della coreografa, che tira le fila con Amore e senza imporsi o giudicare ma con la forza e la chiarezza dell'esperienza e della genialità.

Perciò bisogna ballare, ballare, altrimenti si è perduti. Perché in questo modo di danzare c'è tutta la persona, chi balla così balla ciò che è ed è ciò che balla. Non si può smettere di ballare se non si vuole smettere di essere completamente se' stessi, se non si vuole perdere qualcosa di se'.

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