venerdì 23 aprile 2010

Non ho capito niente, ma è bellissimo


scrivo da convalescente dopo due giorni di malattia che mi ha tolto la forza di stare in piedi, quindi sorry se sarò sconclusionata. Più del solito, intendo.
Sto finendo "La signora Dalloway", ne scriverò qui presto. Intanto penso al fatto che Virginia Woolf è una da leggere o in settimane o in ore. Nessuna via di mezzo, un po' com'è stata lei.
Il mio amico Andrea, qualche tempo fa, era alle prese con "Una stanza tutta per se'", e mi disse una cosa molto divertente e molto vera:"leggo un rigo al giorno, perché é così complesso e ricco di significati che di più non ce la faccio."
Capisco quello che voleva dire, perché anche io ho bisogno di staccare qualche volta, mentre leggo un suo libro. Davvero ti sfinisci a furia di pensare a tutti i risvolti, e non capisci più niente.
Però.
Non essendoci precise suddivisioni (parti, capitoli, argomenti, neanche i pensieri diversi di diversi personaggi sono separati), spesso non riesci a smettere di leggere, continui ad andare avanti credendo che presto troverai un bandolo di questa matassa.E perciò ti trovi che leggi cento pagine in tre ore, finché ti fermi perché ti pare di aver capito, oppure per sfinimento. Poi non leggi più niente per una settimana, perché solo a guardare la copertina capisci di non avere la forza. Prima o poi però il fascino avvincente di quella scrittura, di quelle storie, di quei pensieri ingarbugliati ma così maledettamente vicini al vero..perché noi mica pensiamo a compartimenti stagni o a capitoli no?e gli altri mica smettono di vivere per aspettare che la nostra vicenda finisca no?..ecco, tutto questo ti attrae incredibilmente e riprendi in mano il libro. Ovviamente devi rileggere le ultime tre pagine lette la volta prima per poterti ricordare la storia ed il punto in cui eri arrivata (oppure devi proprio rileggere tutto da pagina uno, e allora deciditi a chiudere il cerchio, cazzo!), ma poi ti riprendi, o meglio Virginia ti riprende, e ti trascina nel suo mondo a dir poco straordinario..e non la lasci più. Finché in altre tre ore non hai finito il libro. Oppure non lo chiudi di nuovo esausta per ricominciare fra altri dieci giorni.
Il mio prof di filosofia del liceo una volta disse una frase, non ricordo se sua o di un qualche grande pensatore. Ci sono certi libri, certe filosofie, che tutto quello che riesci a dire è...ecco, l'ho messa a titolo del post.

3 commenti:

  1. dì la verita...ti sei ammalata da quanto ci sei rimasta male della litigata tra Berlusconi e Fini :-)

    Bel post; è vero...tra una cosa e l'altra è facile poter leggere solo poche pagine per giorno di un libro e di dover la volta successiva rileggere anche se velocemente qualche pagina addietro per rinfrescarsi la memoria...troppi pochi spazi di relax.

    torno a massacrarmi la schiena con il progetto da riprogettare :-( prima me lo levo meglio è.

    ciao

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  2. a dire il vero io intendevo che la devi rileggere perché è complicatissima..ma anche quello che dici tu è vero, il tempo per fare tutto sembra non bastare mai!
    a, senti, lo so che sono pessima, ma ho cancellato il mes col nome del tuo blog..riscrivimelo qui, così lo possono vedere anche gli altri tre lettori che ho ;)
    ciao

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  3. sì, anche il fattore complessità non è raro...vero!

    preferisco scrivertelo in privato, al tuo solito indirizzo mail, onde evitare spam.

    gli altri 3 sono già al corrente :-)

    notte

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