venerdì 9 aprile 2010

il bar sotto il mare


L'avevo detto che bisogna sempre avere fiducia nel buon stefano benni. Il libro come al solito ha dentro una scrittura che sorprende, sia come linguaggio che come trovate narrative vere e proprie. Ogni tanto ti arriva con certe frasi che ti ronzano nella testa per tanto, tanto tempo. Ancora adesso, dopo anni, io ricordo "Ho aperto la porta e il mondo non c'era.", da Baol. Che già di suo è una frase stupefacente, messa lì come prima riga del primo capitolo di un libro ti stende del tutto.
Tornando al libro finito ieri sera, come al solito mi ha fatto davvero ridere (anche se per me rimane invincibile Bar Sport in saecula saeculorum), e sempre come al solito mi ha fatto pensare. Intanto, pensare al semplice fatto che quell'uomo lì è davvero creativo, più sensibile della media e maledettamente più intelligente. Il che, già di per se', è un buon motivo per leggere i suoi libri. In seconda battuta, ti da' da pensare per il fatto che, proprio essendo un uomo intelligente, ti fa notare cose che tu non notavi, o sulle quali non riflettevi, o che non sapevi si potessero esprimere così. Che mi viene in mente quando Salinger fa dire al giovane Holden che i suoi libri preferiti sono quelli in cui vorresti essere amico dell'autore, e poterlo chiamare ogni volta che ti gira.
E così ti vedi davanti agli occhi il ragazzo con "un sorriso da entrare nella storia", ti vedi il noioso avvocato dall'adolescenza turbata che per darsi un tono ancora si finge maledetto..per poi scoprire che in effetti lo era (e lascio la suspence). Hai negli occhi lo chef che imbroglia Satana, il bambino Arturo che ha il potere di guarire i nonni, e la fantastica Priscilla Mapple. E non puoi non ridere alla grande leggendo del pornosabato allo Splendor, con i tentativi maldestri di portare il cinema a Sompazzo..e non vi dico altro, perché vale la pena che facciate un giro in biblioteca e vi prendiate il libro.

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