sabato 16 giugno 2012

Pasquale Villari, 1872


Non bisogna guardare alla luna; non bisogna ragionare come se fossimo diversi da quel che siamo; non bisogna ogni notte sognare la Germania come una volta si sognava la Francia. Bisogna innanzitutto studiare l'Italia. Noi siamo entrati in un'officina, abbiamo preso una ruota che comunicava il suo meccanismo a cento altre, l'abbiamo isolata dal resto e restiamo sorpresi perché non pone in moto più nulla. Un meccanismo, trasferito da un Paese all'altro, non porta necessariamente dappertutto i medesimi risultati. La scuola è un'istituzione feconda solo quando stende le sue radici su un suolo fertile, da cui raccoglie la forza che poi trasmette moltiplicata.



Villari sarebbe poi diventato Ministro della Pubblica Istruzione. Nel 1872 c'era Re Vittorio Emanuele secondo; erano ancora vivi Napoleone terzo e Manzoni, la Serenissima era caduta neanche ottant'anni prima..Sì insomma, non è che fossimo in un paese all'avanguardia dal punto di vista politico ideologico..Forse il quoziente intellettivo medio era più alto, o la cultura meglio spartita..boh..fatto sta che questo brano mi ha quasi commossa, in positivo per la grandezza dell'uomo, pur sempre italiano come me, in negativo pensando se sarebbe possibile, oggi, sentire Profumo fare discorsi del genere..

Di mio, piccolissima, aggiungo che oltre alla scuola con queste parole si può discutere di Beni Culturali, Economia, Turismo, Infrastrutture, Politica Estera....

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