lunedì 28 maggio 2012
stardust
una delle più belle fiabe che abbia mai letto. Ho avuto la fortuna di ricevere in dono il libro illustrato da Charles Vess, ed è stato davvero come entrare ancor di più nella magia.
L'autore, Neil Gaiman, oltre ad inventarsi una storia ricchissima di eventi inaspettati, emozioni forti, sorprese ed un finale nuovo, ha avuto il grande merito di documentarsi prima di scrivere del Regno delle Fate. E' una cosa molto bella, e un tantino rara mi sembra. Con tutte le baggianate che si sentono dire e si leggono in giro sulle presunte tradizioni magiche, sui riti più assurdi, sulle stramberie più sceme, è bello vedere che Gaiman, pur scrivendo una storia inventata (ma quanto?...) ha inserito nel suo racconto degli elementi della religiosità pagana che sono veritieri, ed ha trattato il Piccolo Popolo col rispetto che gli è dovuto, senza far diventare nessuno una Winx, un Cavaliere dello Zodiaco o un personaggio caricaturale ed inventato senza nessun rispetto per le antiche fiabe e leggende che si narrano, di famiglia in famiglia di paese in paese, da generazioni.
E' stato un piacere dolcissimo seguire le avventure di Tristran Thorn e Serafina. Mi sono affezionata a tutti i personaggi, o quasi, ed ho visto ancora una volta quanto noi e le creature fatate possiamo assomigliarci, nel bene e nel male, almeno per ciò che riguarda il carattere, i pensieri, l'indole. Ho visto quanto di buono c'è in una serie di miti, racconti, segreti riguardanti una cultura, tante culture, devastate da chi per secoli ha voluto fare della propria cultura la Sola. Ed oggi, che c'è una nuova cultura, quella del vuoto riempito a caso con cose inutili, penso a quanto bene faccia leggere storie così, che fanno venir voglia di prendere tutto il Buono possibile e metterlo nelle nostre vite, sceglierlo per la nostra quotidianità.
E' stato un piacere dolcissimo scoprire che ancora mi intenerisco per le storie d'amore, se non sono trite e mal scritte.
E' stato un piacere leggere una favola per adulti, con la sua dose di crudeltà e dolore anche, che l'hanno fatta assomigliare di più a qualcosa che noi mortali conosciamo bene. Per questo viene ancor più voglia di crederci, perché non è "la favoletta".
Come dice Robert Parkin (anche se in tutt'altro contesto), "la magia definisce la scienza determinandone i confini".
Molti probabilmente hanno visto il film, è di qualche anno fa, io non lo ricordo ma più di una persona mi ha detto che è bello.
Il libro invece me lo ricorderò di sicuro, e posso dire con certezza che è straordinario, come lo sono le sue incredibili illustrazioni. :)
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Un altro titolo da leggere... Grazie!
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