venerdì 28 giugno 2013
certo che ci amavamo! Il sacro tìaso
Le donne, fra cui la loro guida Saffo, vivevano insieme nel tìaso abbiamo detto. Ovvio che a volte l'amore nasceva. Per secoli si è provato ad interpretare i versi della poetessa in un modo che non urtasse la "sensibilità" del tempo..anche di questo tempo. Smettiamo perfavore, e leggiamo le cose per ciò che sono, nella loro purissima, limpida, perfetta, delicata, meravigliosa pulizia.
Gruppi di donne che vivono insieme ci sono sempre stati, in ogni cultura, ed in ogni cultura antica questi gruppi avevano un potere spirituale ed a volte anche temporale importantissimo..erano donne sapienti, libere e sagge, autonome e rispettate da tutti. Essere parte di queste sorellanze significava essere veramente speciali, e soprattutto, lo ripeto, libere (più delle donne "comuni", spesso) di decidere per se' stesse..come vestire, se cantare alla luna o correre o ricamare, con chi condividere il proprio letto.
Tutto questo in Occidente non esiste più, avendo subito secoli di censura cattolica. Infatti, ancora oggi, le sole comunità femminili esistenti sono le suore..che libere proprio..ecco..
A volte anche le ragazze del tiaso dovevano tornare a casa e sposare qualcuno che era scelto dalla famiglia..e non tutte erano contente di farlo.
"Da Sardi Arignota ha rivolto la mente qui,
ricordando come vivevamo insieme,
lei ti stimava simile agli dèi
e più di tutto gioiva del tuo canto.
Ora brilla fra le donne lidie
Come talvolta al calare del sole
La luna dalle dita di rose
Supera tutti gli astri, e la luce
Si posa sul mare salato come
Sui campi fioriti;
e la bella rugiada si spande,
e sbocciano le rose e i cerfogli soavi
e il florido meliloto;
si aggira inquieta, ricorda,
e il desiderio della tenera Attis
le consuma l’anima lieve."
Mi viene la malinconia a leggere questi versi, ma anche un sorriso a pensare a come fossero sinceramente espressi l'amore ed il desiderio femminili, anche quando l'oggetto di tali sentimenti era un altra donna. Adesso questo mi sembra più difficile oggi, anche se è nascosto con una maschera di semplicità..invece niente è semplice, ma tutto viene fatto credere ovvio..leggo queste poesie e vorrei fare una carezza a queste ragazze, che soffrono a lasciare le altre, sia che siano amiche, sia che siano le loro amanti..la Sorellanza non è mai facile da spezzare, e quando se ne esce la cosa provoca un dolore così forte, così bruciante, che morire quasi quasi sembra il male minore..
"Vorrei davvero essere morta.
Lei mi lasciava piangendo
e molte cose mi diceva:
“Ahimè, è terribile come soffriamo,
Saffo, io contro la mia voglia ti lascio!”
E io a lei risposi:
“Addio, e serba memoria di me,
tu sai quanto ti ho amata.”
E se non lo sai, io voglio
ricordare anche
le cose belle che facemmo insieme:
a me vicina t’incoronasti il capo
di mille ghirlande di viole e di rose
e di crochi insieme,
e mille serti odorosi fatti
di fiori intrecciati
intorno al tenero collo
e a profusione ti ungevi
tutto il corpo con unguento
di fiori e profumo regale
e sul letto soffice
saziavi il desiderio…"
Quanto ho amato questo personaggio. Da anni la inseguo e ancora riesco a malapena a cogliere il suo luminoso messaggio..sono contenta di aver scritto di lei questo mese..è stato uin piccolo-grande regalo fatto a me stessa..
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Grazie del post!Hai fatto un regalo anche a me.
RispondiEliminaGli opposti che partorisce la mente sono menzogne; la verità è nell'orizzonte del cuore.
Il cuore, figlio dell'anima, è sempre femminile. Come stupirsi dunque che qualsiasi amore - quando è puro - è sempre amore tra anime?
Saffo è anche la mia eroina e ti suggerisco di leggere "Arte e Menzogne" della Winterson dove Saffo è co-protagonista.
E bellissimo leggere questi versi
RispondiElimina