martedì 17 aprile 2012
si avvicina il 25 Aprile
Chi aveva colpito non poteva colpire di più nel segno. In una bambina e in un vecchio, in due ragazzi di quindici anni, in una donna, in un'altra donna: questo era il modo migliore di colpir l'uomo. Colpirlo dove l'uomo era più debole, dove aveva l'infanzia, dove aveva la vecchiaia, dove aveva la sua costola staccata e il cuore scoperto: dov'era più uomo. Chi aveva colpito voleva essere il lupo, far paura all'uomo. Non voleva fargli paura? E questo modo di colpire era il migliore che credesse di avere il lupo per fargli paura.
Però nessuno, nella folla, sembrava aver paura.(...)ogni uomo ch'era nella folla non aveva paura. Ognuno, appena veduti i morti, era come loro, e comprendeva ogni cosa come loro, non aveva paura come non ne avevano loro.
"Non bisogna piangere per nessuna delle cose che oggi accadono."
"Non bisogna piangere?"
"Se piangiamo accettiamo. Non bisogna accettare."
"Gli uomini sono uccisi, e non bisogna piangere?"
"Se piangiamo li perdiamo. Non bisogna perderli."
"E non bisogna piangere?"
"Certo che no! Che facciamo se piangiamo? Rendiamo inutile ogni cosa."
(...)
"Ma che dobbiamo fare?"gli chiese.
"Oh!" il vecchio rispose. "Dobbiamo imparare."
"Imparare che cosa?" disse Berta. "Cos'è che insegnano?"
"Quello per cui" il vecchio disse "sono morti."
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Brividi....mo lo leggo a mio padre così mi si emoziona
RispondiEliminaSe trattieni il pianto senza negarlo a te stessa, può produrre la fierezza del cambiamento.
RispondiEliminaDi fronte a pagine così, ci si può solo inchinare. E ringraziare che ci siano stati certi uomini e donne capaci di alzare la testa.