giovedì 14 ottobre 2010
baccanti
Ragazzi, WOW!!! Se Medea era cattiva e matta, le signorine protagoniste di questa tragedia lo sono altrettanto, ma sono tante. E quindi fanno un vero, assoluto, incommensurabile macello.
La fantasia di Euripide si è scatenata, e quel che è più pazzesco è che molti riti da lui descritti sono veri, appartenevano ad un'epoca un po' precedente la sua ma erano ancora ben vivi nella memoria di tutti.
Questa è una delle tragedie più famose della storia, è considerata l'ultima vera grande tragedia, quella che indica la morte di questo genere. Gli autori successivi furono tutti considerati imitatori di Euripide, tutti a scrivere per un genere evidentemente in stato di esaurimento e declino.
Ma se le Baccanti segnano la fine della tragedia, beh è proprio il caso di dire che se n'è andata col botto.
Una storia disperata, in cui la hybris del re Penteo viene punita in modo a dir poco esemplare da Dioniso. Dioniso, Bacco, con l'innegabile fascino che ha, lui che ha regalato a tutti gli uomini, poveri o potenti, "la quieta gioia del vino", lui che più di ogni altro personaggio di realtà o fantasia nella storia rappresenta il "lasciarsi andare", "smarrire la ragione", perdersi nei riti mistici, con la danza, la musica, le urla, la frenesia. Lui, Bromio, il Fremente.
E chi non ci crede, chi non ha rispetto per lui, chi dice che non è un vero dio ma solo un ciarlatano che vuole usare le donne, chi non crede che sia davvero un figlio di Zeus, chi vuole togliergli la libertà, i fedeli e le baccanti sue devote, ne subirà la giusta, indignata ira.
Non potete perdervi come il dio fa lentamente perdere il senno anche a Penteo (che non crede in lui e anzi vuole imprigionarlo) e lo svergogna di fronte al popolo di Tebe, di cui Penteo è il re.
Non potete perdervi i canti del coro in onore di Dioniso, canti che sembrano d'amore, più che di onore.
Non potete perdervi Agave che marcia trionfale con la testa del figlio, come un trofeo.
Non potete perdervi il furore, la violenza, la follia, il misticismo, la passione, la potenza.
Non potete perdervi la tragedia.
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