sabato 18 settembre 2010

la favola di eros e psiche


Si parlava di poteri magici, nel precedente post. Beh, chi meglio di Apuleio allora?! Le sue "Metamorfosi" sono uno degli scritti più criptici in assoluto, gonfi del misticismo del quale l'autore era un esperto praticante. Questa favola è tratta appunto dalle Metamorfosi, è una lunga digressione all'interno della storia e costituisce, evidentemente, storia a se'.
La puoi leggere così com'è, senza cercare significati nascosti, come ho fatto io la prma volta dieci anni fa, ed è comunque bellissima. L'epopea della povera Psiche, che davvero attraversa mille e mille difficoltà per riuscire, finalmente, a stare col suo vero amore, è commovente ma allo stesso tempo sorprendente. Commovente come tutte le grandi storie d'amore, e guai a chi ce le tocca. Sorprendente perché i due amanti mica devono affrontare prove da quattro soldi tipo i genitori che non ti fanno uscire, la macchina che non va, il cellulare rotto, l'improvvisa morte del gatto, il terzo incomodo che appare all'orizzonte (mettetevela via, c'è SEMPRE un terzo incomodo..), le difficoltà economiche, la playstation che uccide il sesso..no, niente di tutto questo.
Eros imbroglia la propria madre per poter stare con la signorina. E vi ricordo che la madre di Eros è Venere. Avete idea se si incazza Venere che può succedere?!
Psiche prende un po' dell'acqua alla fonte del fiume Stige in una piccola brocca di vetro finissimo per portarla alla suddetta Venere e farsi perdonare. LO STIGE!!!!!!!!! Il fiume sacro che attraversa gli inferi, la cui fonte è in cima ad uno strapiombodi rocce aguzze protetto da draghi!
E queste sono solo due delle varie tremende prove.E il resto?!Faccio un altro esempio. Le stronze delle sorelle di lei, che per invidia fanno in modo che Psiche perda il suo amato, vengono punite con la morte per sfracellamento giù da una rupe. Zeus, mica cazzi, fa da intermediario alla riappacificazione dell'adirata mammina Venere col figlio e la disgraziata di mortale di cui si è innamorato. Quindi, anche se la leggete così, semplicemente per il significato letterale, è, ripeto, una storia stupenda.
Però, se avete l'occasione, provate anche a leggerla con delle note a margine, oppure con una breve introduzione. Poi è possibile che, come me, non ci capirete molto, perché l'introduzione è poco esauriente (come nel librettino che ho io) o perché comunque non ci capite granché di misticismo (sempre per basarmi su me stessa). Anyway, non importa quanto ci capiamo, noi comuni mortali moderni. L'importante è l'impegno. Perché se almeno sai che ci sono dei significati nascosti, ti sforzi di trovarli, con l'indispensabile aiuto delle note storico-filosofiche di chi cura il libro. Perché se vedi quanto è intrigante tutto questo mistero, magari provi a saperne di più sull'argomento, ti documenti, cerchi altri testi, e questo fa sempre un gran bene. Perché se capisci cosa voleva dire Apuleio, magari capisci anche che altre interpretazioni sono fuorvianti, sbagliate rispetto all'originale, e correggi il tiro.
Faccio un esempio. Psiche non può vedere il marito: lui arriva di notte, fanno l'amore, parlano, dormono, e prima che spunti l'alba lui se ne va. Psiche non sa che faccia abbia suo marito, e nemmeno sa (lo scoprirà dopo) che lui è un dio, Eros appunto. Se lo avesse guardato, non sarebbero più potuti stare insieme. Nel significato originale, lei non poteva vedere lui perché il mortale non può permettersi di guardare in faccia la divinità, ma accettarla incondizionatamente. Solo così la divinità può dare amore. L'interpretazione che ne ha dato la Chiesa è stata: la donna non può vedere il marito nudo.
Ora è più chiaro il mio discorso?! Tutte le storie antiche, e se possibile ancor di più tutte le storie della Bibbia e dei Vangeli, straripano di significati a noi oscuri, di parti non tramandate per i motivi più diversi, di accenni a concetti o personaggi dimenticati. Se qualche volta riusciamo ad accendere, per qualche minuto, un piccolo lume su quell'immensa oscurità che contribuisce enormemente a fare la storia dell'umanità, beh, vale la pena approfittarne, prima che si spenga.
E sennò, godetevi comunque questa magica, meravigliosa favola.

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