lunedì 1 agosto 2011
bestiole e bestiacce
Ci sono momenti della vita in cui puoi credere che ormai ben poche cose possano stupirti.
Poi, per fortuna, arriva l'arte. Arrivano i tagli di Fontana. Arriva Palazzo Schifanoia (finalmente l'ho visto davvero dopo averlo tanto studiato!lo adoro..). Arriva la Basilica del Santo. Arriva un quadro di Hopper. Ne arriva uno di Bellini che ancora non avevi visto. Arrivano Omero, e Dante, e Shakespeare, e Doyle...
E arriva, nel suo piccolo, nella sua veste di irresistibile irriverente sarcastica comicità, anche David Sedaris. Nel suo piccolo un par di palle penserete voi, dato che è considerato un grande classico contemporaneo americano. Effettivamente, dico nel suo piccolo visti gli altri personaggi a cui l'ho messo vicino, ma Sedaris merita tutti, proprio tutti gli elogi che riceve.
Ne ho letti di libri comici. In alcuni casi mi sono annoiata, in altri ho riso sinceramente, ma di pochissimi ricordo le battute, le storie, lo stile di scrittura. Se devo pensarci, così su due piedi mi vengono in mente Benni, qualcosa della Kinsella, il libro "Come uccidere il marito e altri utili consigli domestici" di cui non ricordo l'autrice, la Gasperini. Ci sono molti passi di molti libri che mi hanno fatto ridere fino alle lacrime, ma di libri scritti per far ridere prima che per raccontare una storia, che mi siano rimasti dentro, ci sono solo quelli di questi autori qua per me.
Questo, nella mia testa, significa che questi non sono "solo" comicità, sono letteratura.
Sedaris fa ridere, ma lo fa in modo diverso da tutti quanti, in modo nuovo, moderno, tagliente, inconfondibilmente suo.
Sedaris qui ha scritto una raccolta di favolette in cui i protagonisti sono sempre animali. Un po' come Fedro. Ma Sedaris vive adesso, nel Duemila, e mette nei suoi piccoli pelosi protagonisti le anime di noi grossi e meno pelosi esseri umani di oggi.
Una serie indimenticabile, spassosa, cruda di stronzi assoluti.
Eccoci lì, fra cicogne cani gufi cavie da laboratorio.
Pochi si salvano, grazie ad un'animo un po' più gentile e profondo degli altri, un animo che permette loro di rispettare il prossimo il più possibile, e di imparare dalla vita anche se le cose che imparano non è detto che gli serviranno in senso pratico.
Tutti gli altri sono vuoti, cattivi, stupidi, menefreghisti, ignoranti, egoisti, anche se spesso sono loro quelli considerati vincenti. Spesso, ma non sempre. E allora sogghigni anche tu quando la gallina bigotta ne subisce anche lei di tutti i colori, pur tenendosi lontana dal "peccato". Sogghigni anche tu quando il maialino panciuto conquista la pappagallina piena di boria con la gentilezza, ma quando è il suo momento se la ripassa alla grande. Sogghigni anche tu quando il coniglio nazi sta per essere sbranato dai lupi. Ridi di gusto leggendo i discorsi del setter fedele, che ti ricorda qualcuno che conosci. E la mucca stronza, che ti ricorda una tua collega altrettanto stronza? Ora che leggi qui i suoi discorsi, ti accorgi che sono scemi in modo indecente e che la fanno apparire chiaramente per quello che è, una totale ridicola idiota. E allora perché ne hai sofferto tanto? Ma soprattutto, perché pensarci ancora?
Una divertentissima carrellata di personaggi che descrive perfettamente il nostro tempo. Potresti stare a pensarci, potresti stare a riflettere, perché il libro te ne da la possibilità. Ma non lo so se Sedaris è interessato a far riflettere gente insignificante come noi.
Così rifletto, ma non troppo, e anche quando rifletto non lo racconto tanto in giro.
Quello che faccio è prendere il buono dei personaggi positivi, e per il resto me la rido.
Me la rido alla grande, e mi faccio aiutare a sdrammatizzare la mia vita.
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Da quanto dici potrebbe essere la medicina ideale per questo momento mio...
RispondiEliminaD'altronde sdrammatizzare è proprio l'arma vincente. Sempre.
Thank you, virtual sister M.!