domenica 9 settembre 2012
intervista ad Abuela Margarita
D: Abuela Margarita, sei qui per condividere con noi il tuo messaggio. Vuoi raccontarci di te, della tua conoscenza?
R: Io sono nata in Messico. La mia formazione viene dalla conoscenza degli antenati e degli anziani di tradizione indigena. Questa “conoscenza” è presente ovunque nel pianeta. In America, con la conquista, sembrava essersi persa, ma ha continuato a tramandarsi oralmente e passando da labbra a udito è giunta fino ad oggi. Noi siamo qui per ricordarla.
Quella conoscenza è dentro di noi. Quando parlo con la gente spiego che tutti gli esseri umani, dal momento in cui sono stati generati, nell’attimo in cui nostra madre offrì un ovulo maturo e nostro padre mise uno sperma, da quel momento il Grande Spirito entrò dentro di noi. Il feto, in ogni sua cellula, si impregnò della sua presenza e le cellule incominciarono a moltiplicarsi fino a formare un bambino o una bambina e a nove mesi.. ecco il primo respiro fuori dal seno materno. Dal primo momento, il Grande Spirito non se ne è mai andato da noi, la sua presenza non ci ha mai abbandonato. Valorizzando ogni parte del nostro corpo, dico che la presenza del Grande Spirito si stabilisce fondamentalmente dentro al cuore, perché il cuore manda il sangue a ogni parte del corpo. Il sangue in questo modo ci porta tutto ciò di cui abbiamo bisogno e ci purifica da quello di cui non abbiamo bisogno, per mantenere il nostro corpo in perfetta condizione. Siamo qui soprattutto grazie agli alimenti che la Madre Terra ha offerto al nostro corpo.
In verità chi è la madre di questo corpo? La Madre Terra. E grazie al Sole, che la feconda tutti i giorni, essa può darci i suoi sacri alimenti. Chi è nostro padre? Il Sole. E tutte le nostre relazioni famigliari sono le Stelle. Ecco perché siamo esseri cosmici. Partendo da questo concetto è facile viverci nella nostra cosmicità.
D: Credere che il Grande Spirito abiti dentro ognuno di noi, valorizzarci, è un tema importante; come possiamo allenarci a farlo?
R: Cosa accadrebbe se noi vedessimo il Grande Spirito nei nostri figli? Cosa accadrebbe se i nostri figli vedessero il Grande Spirito in noi e in loro stessi?
Se voi ora vi sentiste Dio dentro, non vi valorizzereste? Non vi lascereste certo dire che siete stupidi… dentro di voi c’è il Grande Spirito! E come vedreste gli altri? Se ci valorizziamo profondamente, cambia anche il valore di chi abbiamo di fronte.
Credo che nel momento in cui cominciamo a vivere questa pienezza, ci sentiremo bene. Se il mio intento, per esempio, è chiedere un lavoro, non lo vado a elemosinare… so chi sono, io, nei panni del Grande Spirito! Mi valorizzo, riconosco il mio talento, non andrò a chiedere lavoro, andrò a offrire le mie capacità! Il lavoro arriverà perché ci stiamo riconoscendo, ci stiamo valutando, valutando il Grande Spirito che è dentro di noi.
Io ho un orologio che ogni ora suona per ricordarmi che il Grande Spirito è dentro di me; mi fermo qualche minuto, mi ricordo e mi sento più sicura, sento una pienezza in me. È una buona abitudine. Se vivi il Grande Spirito dentro, nel cuore, in ogni cellula, avrai abbondanza, salute, benessere, e pienezza. Tutto quello di cui hai bisogno lo avrai.
È importante anche dire ciò che ci piace e quello che non ci piace.
A volte chiedo ai giovani di fare una lista di quello che piace e di quello che non piace di loro stessi. Quando devono fare la lista delle cose che non amano di sé stessi fanno una lista lunghissima mentre la lista delle cose che accettano di sé è cortissima… Chiedo loro: perché sono così poche? Vi valorizzate così poco? Scavate, andate più a fondo, vediamo se ci sono più cose… è importante scavare in noi e valorizzarci. Il Grande Spirito è dentro di noi con tutto il suo potere e le donne, le educatrici, sono coloro che ricordano e insegnano ai loro figli la presenza divina dentro di loro. Voglio chiarire che una cosa è conoscere e riconoscere il potere di tutto quello che ci circonda, un’altra cosa è adorarlo. Una cosa è conoscere e riconoscere il nostro potere personale e un’altra cosa è adorarci. Per questo è importante il potere del cerchio, perché nel cerchio c’è un centro e tutti siamo alla stessa distanza dal centro. Qui nessuno è più, nessuno è meno, la manifestazione del Grande Spirito è in ognuno del cerchio.
Possiamo fare molte cose con i nostri figli quando cominciamo a vederli come il Grande Spirito. Anch’io sono qui con te per ricordarmi chi sono, il Grande Spirito, e questo per me è molto bello. Se non fosse per te e per tutta la gente a cui dico chi sono forse mi dimenticherei, quindi ti ringrazio.
D: Prima commentavi dell’importanza della donna in questo momento speciale dell’evoluzione…
R: Il potere delle donne è il cuore, l’amore.
Le donne hanno un cuore grande per amare e forte per pregare. L’umanità al vedere Dio così lontano, così difficile da raggiungere, non è abituata ad amare il proprio corpo perché non riconosce quel che esso incorpora… Immagina se un figlio ti dicesse: chi è mia mamma? E tu rispondessi sono io, non mi riconosci? E il figlio ti dicesse, no, non mi ricordo…
Il Grande Spirito non si è allontanato da noi neanche per un momento, e noi lo respingiamo disprezzando il nostro corpo, umiliandolo, non accettandolo.
Dal sacro ventre della donna nasce il Grande Spirito. Se educassimo i nostri figli insegnando loro chi sono vi assicuro che a scuola si sentirebbero meglio: i maestri li tratterebbero educatamente perché i giovani ricorderebbero loro che sono il Grande Spirito.
Se noi donne siamo le educatrici dell’umanità, capisci perché il cambio sta in una donna? Dobbiamo insegnare questo ai nostri figli e alla nostra gente, ricordare loro che questo corpo è sacro dalla testa ai piedi, perché è nutrito da alimenti cosmici. Anche la casa dove abitiamo è sacra. Non so perché pensiamo che le nostre pareti non vedano, non ascoltino… Da noi si dice “le pareti ascoltano”… attento perché parlano anche…
Nel luogo in cui sono nata il fuoco della cucina non si spegneva né di giorno, né di notte; esso è il potere della donna, è il nostro lavoro, il nostro compito, amare. Ed è l’unica maniera per permettere alla ragione di cambiare forma-pensiero.
Dico alle donne di mettere dei fiori davanti a una loro foto! È per mettere dei fiori al Grande Spirito che c’è dentro ognuno di noi! Se tu vedi Dio in te ti stai valorizzando e quando gli altri non ti rispettano il tuo compito è di vedere Dio in loro. Rispettarci serve a noi stessi e alle persone che abbiamo intorno.
D: L’intento, la forza e la determinazione dell’essere per il raggiungimento del proprio obiettivo. Come si allena questa energia nella tua cultura?
R: Quando parliamo del potere della preghiera parliamo del potere dell’intenzione.
A volte, le madri, invece di pensare che il proprio figlio stia bene e sia contento, pensano: “speriamo che non sia in cattive compagnie, che non si incontri con dei delinquenti…!”. Questo è come dire: “forza figlio, incontra questa gente!”. Questo è il potere dell’intenzione. Ogni volta che pensate alle persone che amate mandate loro buoni pensieri, intenzioni positive.
Ci si intristisce quando osserviamo il nostro mondo in preda alla violenza, vogliamo la pace, ma cosa facciamo per la pace? Iniziamo a mettere l’intenzione di avere pace dentro di noi. Ho pace nel mio cuore! E che questa si senta. Il potere dell’intenzione è molto forte. Sapere chi siamo e vedere tutta l’umanità sapendo chi è: il Grande Spirito. Coltiviamo l’intenzione che sempre ci sia benessere.
Tutto quello che facciamo nella vita e che non ci piace è la nostra ombra. Noi non siamo la nostra ombra ma l’ombra è nostra. A volte la portiamo con noi con grande pesantezza. C’è un buon esercizio da fare per liberarsi; per ogni cosa vissuta che non ci è piaciuta metteremo una pietra in uno zaino, poi si cammina per un giorno intero e si abbandona, una alla volta, una pietra, ringraziandola per averci tolto il peso che sopportavamo e soprattutto per averci permesso di vivere quella esperienza.
D: Perché porti la gente nel Temazcal? Per alcuni questo è una sofferenza?
R: Per noi il Temazcal è medicina. Le pietre si mettono al fuoco, diventano rosse con il fuoco, si usa l’acqua che si vaporizza al contatto con le pietre e così abbiamo l’aria. Poi mettiamo le preghiere. Le realizziamo in tela di cotone, o lino, piccole borse di tabacco dei sette colori delle sette direzioni: l’est, il sud, l’ovest, il nord, il cuore della terra, il cuore del cielo e il centro. Il tabacco è una pianta sacra per noi, non un vizio, serve per pregare, per chiedere permessi.
Le preghiere si fanno affinché tutte le forme di vita delle direzioni ci aiutino nel Temazcal, per lasciare andare tutto quello che non necessitiamo, per sciogliere tutta la ruggine che inquina il nostro campo energetico, per ringraziare l’universo di essere Uno con il Grande Spirito, per rinascere ancora una volta dal Sacro Ventre della Madre Terra e curare le nostre emozioni. Questo è il Temazcal.
D: Parlaci della relazione tra uomo e donna, come si realizza in armonia questa danza?
R: Un tempo ci relazionavamo con amore e non avevamo bisogno di parole.
Il Taita Faustino dice che una volta si comunicava con lo sguardo… eppure se ben abbiamo perso molti talenti, è anche vero che siamo in un momento di trionfo.
Ogni donna per arrivare al Grande Spirito ha bisogno di un uomo, così ogni uomo ha bisogno di una donna. L’estasi, la vera unione con il Grande Spirito si realizza attraverso l’amore e la sessualità.
Solo nell’estasi, nel nirvana, si mette in azione ogni cellula del nostro corpo. L’uomo insegna alla donna ad elevare il cuore, la donna insegna all’uomo a far scendere lo spirito in terra e ad amare sé stesso.
Il potere dell’unione tra uomo e donna è la cosa più affascinante che esista. Il potere della preghiera nell’unione tra uomo e donna, pregando per una intenzione comune, è come chiedere qualcosa all’ennesima potenza! La donna senza l’uomo rimane Terra, molto amore, ma solo Terra. L’uomo senza la donna non avrebbe semi da far germogliare.
Perché le coppie fanno l’amore con la luce spenta?
Perché abbiamo considerato il peggio del corpo proprio i nostri genitali? I genitali sono sacri. Parliamo sempre dei nostri sensi in modo speciale, gli occhi, il naso, la bocca… ma con tutto questo non facciamo un bambino, lo facciamo dai nostri genitali! E cos’è un bambino? E’ il Grande Spirito!
Osserviamo la sacra pipa. Il fornello contiene il tabacco acceso e il fumo viene inalato dal bastone. Preghiamo affinché uomo e donna si conoscano e si rispettano.
È importante che una donna sappia quali sono i suoi giorni di fertilità, solo così le coppie potrebbero generare figli con intenzione.
E non dimenticarsi di relazionarsi sessualmente solo per amore. Guardarsi negli occhi quando si fa l’amore, parlare a tutte le nostre cellule affinché sentano amore dentro, dirsi cose d’amore, belle… fare l’amore completamente nudi, e dopo aver fatto l’amore, rimanere un tempo lungo abbracciati per continuare ad amarsi.
Così come ci siamo dimenticati a livello cellulare e neurologico che siamo Dio, abbiamo dimenticato di fare l’amore per amore. Lo si fa per passione, desiderio o per sensazione. Le donne devono cercare uomini che considerino sacra la loro vagina.
Voglio anche ricordare alle donne che la magia della cucina è importantissima.
Quando servite un piatto a vostro marito, mettetegli dentro anche una preghiera; quando servite a vostro figlio un’altra preghiera, che lui possa studiare con interesse, che ami imparare, e invece di pensare che non vada con cattive compagnie pregate perché lui possa incontrare buoni amici. È molto importante il potere della preghiera nel cibo. A volte siamo abituati per essere gentili, per educazione, quando ci servono un piatto di passarlo al nostro vicino… quando verrete a casa mia e vi servirò un piatto, se lo passate, vi richiamerò l’attenzione dicendovi “quel piatto è per te, l’ho pregato per te!”.
Abuela Margarita
Testo e intervista tratti dal sito La Via Salka: http://www.laviasalka.it/sciamanesimo.php?id_pag=88
Con la gentile concessione dell’Associazione Culturale Chakaruna, di Alessandra Conmeno e Maurizio Balboni.
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La dimensione verticale che si esprime nella preghiera, nel perdono, nell'ascolto senza pregiudizi, richiede una rinuncia implicita...Il proprio egoismo - per quanto sano e giusto - è un ostacolo in quanto impedisce di percepire l'"altro" e l'infinito e ci fa vedere soltanto noi stessi..
RispondiEliminaLe parole dell'intervista ascoltata nel post precedente "femminino è trasformare le emozioni in amore" resteranno come un monito nel mio cuore pieno di tentazioni distruttive.
Stanotte, proverò a pregare per (ri)trovare la fede nella vita.
dolce Lu..l'egoismo è buono quando non diventa un "me ne frego degli altri", ma resta un "mi prendo cura di me stessa e dei miei talenti, di ciò che amo, di ciò che conosco, per potermi donare consapevolmente agli Altri"..gli Altri..figli, amori, amici, sconosciuti che hanno bisogno, conoscenti che si sentono soli, maestri che percorrono un cammino con noi..per me questo è l'egoismo "sano"..tutto il resto, come credo diresti anche tu, è paura..fai bene, a provare a fidarti della vita, a lasciare che lei ti arrivi..perché arriva :)
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