giovedì 22 maggio 2014

chi sei, o Fata?

Questa “strega” è forse più controversa delle altre.. ma è incredibile.
La tredicesima fata piomba nel bel mezzo di una festa alla quale non era stata invitata, dice tre parole e se ne va. Il suo ruolo nell’intero racconto occupa forse cinque righe. Ma cambia TUTTO. Tutta la prospettiva dalla quale i personaggi vivranno e guarderanno la vita.
Questa fata non era prevista. Il Re e la Regina avevano dodici piatti d’oro, avevano gli strumenti per accogliere e gestire dodici creature magiche.. tutte ma non Lei. Perché? Perché sono vecchi, appartengono ad un Altro Mondo, ad un’ Altra Dimensione. Quindi si comportano da vecchi, e da abitanti di un mondo che è ormai distante. Se non sanno come comportarsi con questa Fata, mi viene da pensare che Lei rappresenti qualcosa di Nuovo, improvviso, decisamente difficile da gestire. Vista la notizia che porta, direi anche spaventoso come lo sono molti cambiamenti.
Diversamente che nella maggior parte delle altre fiabe, qui non ci sono descrizioni di questo personaggio. Non sappiamo se è bella, vecchia, grassa, che abiti porti, se ci vede poco. Non sappiamo quali poteri ha e di quali elementi è signora. Intuiamo che è potente, che è potente il messaggio che porta, dato che l’ultima fata non può annullare il suo “maleficio”.


Quello che mi colpisce particolarmente è questa sua repentinità. Entra ed esce di scena in pochi minuti. Non si presenta, e questo mi fa pensare a due possibilità: o non serve che qualcuno sappia chi è, perché Lei è “solo” una Messaggera, oppure non serve che Lei si presenti perché tutti sanno già chi è. Ma se tutti sanno chi è, perché il Re e la Regina non erano preparati ad accoglierla? D’altra parte, perché per portare semplicemente un messaggio (per quanto importante) si scomoderebbe addirittura una fata?
Lei non è caratterizzata: perché? Perché, di nuovo, non è importante il soggetto bensì il messaggio, oppure perché Lei è talmente potente e nuova e sconvolgente da risultare indescrivibile?
Il suo annuncio porta scompiglio e terrore a corte, perché predice l’avvento di qualcosa che fino a quel momento non c’era: la Morte. La Caduta. La predizione è fatta senza rancore, senza cattiveria, ma anche senza appello: Rosaspina cadrà. A terra. Morta.
L’Anima, perché ormai abbiamo capito che la Bambina nelle fiabe è sempre l’Anima, cadrà a terra. Il che ci fa pensare che il regno di suo padre e sua madre è una sorta di “regno dei cieli” pagano. La sua caduta sulla Terra, il suo diventare Umanità, comporterà il suo diventare Mortale. E, come sempre, la Morte è terrificante.
Ma, come sempre, la Morte significa anche la Vita, almeno la Vita come noi la concepiamo, come la Natura la prevede e permette. Che la tredicesima fata sia Madre Natura, che irrompe sulla scena, nel regno di Padre Cielo, e annunci in tutta semplicità “Io sono qui, è giunto il mio Tempo” ?

1 commento:

  1. Rosaspina ha il destino segnato nel suo nome: come può una Rosa esistere senza una Spina? Occorre ch'ella si punga e cadda in sè stessa, per poter cavalcare dalla Spina alla Rosa che poi sboccerà.

    Ciao Princi ;)

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