sabato 15 febbraio 2014

La prima regola delle Antiche Donne di Conoscenza

Scrive Haria in “Donne di Conoscenza”:
Una donna di conoscenza cerca la libertà. La cerca attraverso la bellezza. La bellezza è il territorio di sfida, di potere e di energia del proprio intento.


Ecco qua.
Direi che questo concetto è incredibilmente assonante con i concetti della fiaba di Biancaneve. Questa è la Bellezza della Bambina Sacra, questa è la Bellezza che Grimilde le invidia.
Se vuole distruggere Biancaneve o perlomeno impedirle di esprimere la sua Essenza, che è appunto Bellezza, Grimilde sa che deve agire finché la suddetta è giovane, piccina, timida. L’Anima, proprio perché purissima, Vera, Sacra, è terribilmente fragile all'inizio della vita. Chiaramente spesso i tempi dell’Anima sono dilatati. I sette anni di Biancaneve quanti sono per noi? Quanti di noi adulti hanno un’anima di sette anni, o anche meno? Quanti sono ancora succubi di un Ego dominante e di cacciatori minacciosi? Biancaneve deve diventare Adulta per essere Libera. E per crescere ci vuole tempo.. di nuovo, come per Vassilissa mentre aspetta Jaga, come per Tara mentre aspetta Ottia, anche qui torna prepotente a reclamare il proprio valore il Tempo dell’Attesa. .quando vogliamo accelerare questo tempo, spesso le cose non funzionano o diventano problematiche.. Biancaneve, costretta ad allontanarsi da casa, potrebbe vivere un meraviglioso periodo sereno dai Nani, che la aiuterebbero a crescere al meglio.. lei con loro è felice, eppure per tre volte viene attratta da oggetti simbolo della vita adulta e del Passaggio Iniziatico. E per la fretta di diventare Adulta si ritrova anzitempo dentro ad una bara, e dovrà attendere di essere pronta stando in quella bara, invece che nella gioiosa casetta dei Nani.
Uso la parola “Adulta” non nel senso di rigida, paternalista e cha sa dare solo regole dimenticando la fantasia. Qui parlo di Consapevolezza, Intento, Ricerca, Sicurezza. Se queste cose, invece che essere parzialmente maneggiate dall’Ego, diventano caratteristiche sviluppate dell’Anima, allora ogni Magia può avvenire.


La magia della Libertà, io credo, è quella che fa vedere all’Anima quanto, grazie alle proprie eterne trasformazioni, essa non possa temere la Morte ma soltanto vederla come una via. Provo a seguire il (folle?) filo di questo discorso.. credo che l’invidia dell’Ego per la Libertà a cui l’Anima è destinata, mentre lui no, a sua volta derivi dunque dalla terribile, spaventosa, comunissima paura della Morte. Per l’Ego, che non contiene in se’ la Verità, che non comprende i Misteri, che non vuole invecchiare o apparire brutto, che non può e non sa rinascere, la Morte è terrificante. Grimilde, e la sua paura di morire, per me sono un discorso importantissimo perché la maggior parte di noi occidentali teme la morte e non riesce a vedere l’immenso carico di aspettative per l’Anima che essa porta. Come comprende Sparviere, ne “I Racconti di Terramare”, la Morte è una parte indispensabile della Vita.. una Vita che non sarebbe tale se la Morte non ci fosse.. sempre parafrasando Terramare, solo nel Silenzio si sentono le parole, solo nel buio si vede la fiamma di una candela, e solo nella morte si palesa, e si apprezza, la vita..
Ma allora.. dopo tutto quello che ci dice la fiaba (e ci sarebbe ancora tanto, tanto, tanto da dire..)..mi viene da pensare che forse la Strega.. la Strega come la intendo io.. non sia Grimilde.
Vuoi vedere che è Biancaneve, la Strega?..
Concludo questo breve percorso così, con un interrogativo che ne comprende tanti altri e ne suggerisce pure di nuovi.. fra qualche giorno spero troverete “la mia Grimilde” dentroleNebbie.. e fra qualche altro giorno se vi andrà di leggere di nuovo qui proverò a raccontarvi di un'altra strega.. se mi riprendo da quello che mi ha smosso questa..

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