Stasera vorrei pensare ai vari metodi usati da Grimilde per abbattere Biancaneve.
Per iniziare, anche se non viene considerato tra i modi per ucciderla, ci tengo a prendere in considerazione il fatto che Grimilde non si cura della bambina, non la assiste e protegge. Questa è una gravissima mancanza che segnala già di per se’ un Ego insano come è insana la Regina Usurpatrice. Biancaneve è piccola e indifesa, sua madre è morta. Grimilde dovrebbe subentrare per prendersene cura, finché la bambina non sarà grande abbastanza per arrangiarsi. Questo dovrebbe fare l’Ego. Insegnare all’ Anima ciò che le serve per diventare grande senza farsi distruggere dal mondo; proteggerla facendole apprendere e comprendere le giuste regole per stare con gli altri, senza smettere di essere se’ stessa; mostrarle affetto e comprensione nei momenti in cui si sente triste e sola e sperduta. Invece Grimilde non fa niente di tutto questo. Pensa solo a se’ stessa e non opera in funzione della buona crescita di Biancaneve. Grimilde crede di essere la sola creatura importante, e ugualmente crede che il suo modo di essere, di vedere le cose, di agire, di rapportarsi sia il solo valido. Perciò se ne frega completamente della bambina. Fino a che lei non le si mette fra i piedi. In un modo o nell’ altro l’Anima è cresciuta e sta diventando bella. La gente ancora non lo sa, ma lo Specchio già l’ha vista. La Verità è già rivelata, e l’Ego è meno miope di ciò che potevamo pensare. Vedere solo se’ stessa ha reso Grimilde insensibile ai bisogni degli altri, ma quando gli altri si mettono sulla sua strada, allora Grimilde li vede da lontano, e non distoglie più lo sguardo.
A questo punto è il momento del Cacciatore. Non mi è ancora ben chiaro il suo ruolo archetipico.. è qualcuno di esterno, inviato dall’ Ego perché questo non vuole farsi scoprire. Questo agente esterno allontana Biancaneve/Anima da Grimilde/Ego. Il Cacciatore non ha la forza di uccidere la Bambina, e credo che anche questo sia un punto importante per indagare dentro di me su chi impersonifica davvero questo personaggio.. Egli, dicevo, non riesce a uccidere Biancaneve.. avrebbe gli strumenti ma non compie il passo. Dire che è la pietà a muoverlo mi sembra buonista. Non dimentichiamo che pensa “le bestie feroci faran presto a divorarti”. Nemmeno lui ha davvero a cuore il destino della Bambina Sacra. Semplicemente non si vuole sporcare le mani. Forse il Cacciatore ha qualcosa a che fare col senso borghese del pudore, con le Regole che si fingono buone ma in realtà continuano imperterrite per la loro strada dicendo “chi vuole mi segua, io non obbligo nessuno, ma se chi non mi segue verrà distrutto la cosa non mi riguarda”..mah..
La selva oscura, per dirla come Dante, si rivela Amica per Biancaneve. La Natura riconosce l’Anima e non le fa del male. Anche quando la stessa Anima, per fretta o paura o perché i suoi pensieri sono altrove, attraversa la Natura senza curarsene e correndo, quest’ultima la lascia passare senza arrabbiarsi per essere stata trascurata come spessissimo si trascura il Viaggio perché si sta pensando alla meta o rimpiangendo la vecchia casa.
Parlerò in un altro post della Casa dei Nani, così come di altri simboli.. ora proseguo con i tentativi sempre più efferati di Grimilde di raggiungere il suo scopo.
Dunque, i nastri. Le cinture colorate un tempo cingevano la vita delle donne per segnare i fianchi, sacri custodi del grembo che avrebbe donato la vita.
Il pettine. Esso va in testa alle donne, e serve loro a districare i nodi.
Questi due oggetti dunque, forse non attraggono Biancaneve solo perché lei è una bambina un po’ vanitosa, un po’ sciocca e molto ingenua. Forse la attraggono, in quanto anima che si sta formando, perché sono due simboli adatti a donne più adulte di lei. Forse Biancaneve pensa che diventando grande in fretta non dovrà più avere paura. Forse crede che se il suo grembo sarà simbolo di fecondità ed i suoi nodi verranno sciolti, allora ne’ la Morte, ne’ ulteriori nodi, ne’ tantomeno l’Usurpatrice potranno più farle del male. Forse invece, semplicemente, questi due oggetti riportano la piccola, che si trova in una casupola nel bosco, da sola, con delle creature semiumane, ad una realtà più quotidiana, più “civile”, più umana appunto. E a lei viene voglia di tornare alla normalità.
Fatto sta che Grimilde sapeva che queste cose avrebbero attratto Biancaneve. Fin da subito, ha deciso di usare l’inganno con lei. Non l’irruenza, non la forza ed il viso scoperti, ma la simulazione, l’imbroglio e la falsa gentilezza. Certo, non ha fatto i conti con i sette (guarda caso un numero magico, il numero dei chakra principali come mi fanno giustamente notare sull’Isola Incantata delle Figlie della Luna) Nani. Anche di loro parlerò prossimamente..
L’ultimo tentativo è il più crudele e vigliacco. Grimilde prova il tutto e per tutto, perché ha deciso che “Biancaneve morirà, dovesse costarmi la vita”.
L’Usurpatrice decide allora di usare una mela. Il frutto sacro per eccellenza. La porta tra la vita e la morte. Il frutto di Avalon e della Dea. Chi non si fiderebbe di un simbolo del genere?? Chi non crederebbe che sarà la Mela la chiave dell’Iniziazione?
Ma la mela è guasta. Contiene il veleno dell’Odio e della Vendetta, contiene la Vergogna dell’Ego e la sua Invidia. Contiene emozioni distruttive e menzogne. Così l’Iniziazione non funziona. Invece di morire e rinascere, come accade simbolicamente in ogni iniziazione, l’Anima muore e basta.
I Nani, creature dell’Altromondo, sistemano l’Anima sopra al monte, nella bara di cristallo, perché sanno che forse ci sono ancora possibilità di rinascita, lasciandola fuori dalla nera terra. (Ma, e qui lo accenno soltanto perché ne parlerò nel post sui nani, non la tengono nella loro Casa nella Foresta. L’Anima non vi accederà mai più.)
Alla fine, dopo lunghi anni, quando davvero Biancaneve sarà matura, allora arriva l’ Amore nei panni del Paredro, a farla rinascere.. ma anche questo non è il tema del post.
Dunque, penso che l’Ego usi il disinteresse contro di noi, in prima battuta, finché siamo piccole e deboli. Penso che, se questa indifferenza gelida non ci ha annichilite e siamo riuscite ugualmente a crescere, allora quando mettiamo fuori la testa dalla neve come il bucaneve alla Candelora, l’Ego veda in quei boccioli timidissimi la Primavera futura, e l’Estate che esploderà. Perciò manda qualcuno, per allontanarci e ucciderci. Se ci allontaniamo troppo presto dall’Ego, ancora non abbiamo gli strumenti che l’Ego stesso ci avrebbe dovuto dare, ossia la conoscenza delle leggi del mondo e le chiavi per interpretarle. Perciò o il cacciatore ci ucciderà, o saranno le belve a farlo.
Se riusciamo a convincere il cacciatore a liberarci dalla sua morsa, ed attraversiamo il Bosco, affrontando paura e difficoltà, potrebbe succederci di trovare la Casa nella Foresta. Ma l’Ego sa arrivare anche lì. Di nuovo si camuffa. Prima per il suo disinteresse, poi per il tramite del Cacciatore, e infine per i suoi travestimenti, noi questa Grimilde non l’abbiamo mai vista minacciarci realmente, di persona. Io non credo che questo sia un caso. L’Ego è sempre difficile da riconoscere, spesso assume altri nomi ed altre forme e ci minaccia facendoci credere che sono questi nomi e queste forme a minacciarci. La scelta dell’Ego su come distruggerci cade su cose che ci smuovono. Cose che ci dovrebbero fare diventare ciò che vogliamo, ossia Mature. Ma quelle cose sono solo apparenza, nel caso dei nastri e del pettine. Il grembo di Biancaneve non è maturo, ed i suoi capelli non sono ancora pronti per un pettine. Quelli che sembrano begli oggetti sono in realtà feticci che ci fanno credere di aver oltrepassato un tempo, quello dell’attesa, che invece dobbiamo ancora attraversare. Un tempo che ci presenterà il conto (Biancaneve dovrà aspettare dentro una bara di essere pronta).
L’ultimo simbolo scelto, la mela, non è un feticcio di esteriorità.. è qualcosa di più profondo e perciò un inganno più subdolo. E’ la dimostrazione che anche la cosa più potente e sacra può essere guastata e resa malefica dai sentimenti negativi. A volte crediamo di avere qualcosa di immensamente Buono fra le mani.. ed invece chi ce lo ha offerto lo aveva fatto con cattive intenzioni. Ma attenzione. Non vorrei che sembrasse questa una accusa verso gli altri, fuori di noi. L’Ego è dentro, noi siamo anche il nostro Ego. Forse la mela marcia ce l’ha offerta qualcuno o qualcosa di effettivamente fuori di noi (un amore sbagliato, una proposta di affari negativa, un credo che mente, un amico che si cura solo di se’ stesso), ma siamo noi ad accettarla. E non la accettiamo dall’ agente esterno. La accettiamo attraverso il filtro di Grimilde, che vede il maligno in quell’ agente esterno, vibra alla sua frequenza e ci fa sentire attratte perché noi crediamo che quelle vibrazioni siano il nostro Corpo Profondo, mentre sono solo la nostra parte autodistruttiva..
O magari sto dicendo una serie infinita di cazzate eh.
Credo che non scriverò per qualche giorno.. questo post mi sta lasciando esausta e piena di riflessioni e domande.
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