lunedì 2 dicembre 2013
Fuoco e Misteri
Ci sono cose, per l’anima, che si possono trovare in parecchie fonti diverse. L’esperienza, i consigli degli altri, un buon libro, una canzone od una musica.. ecco, questo Fuoco e questi Misteri no. Questi da fuori non arrivano mica. Arrivano da profondità interne ed ataviche. Da anfratti segreti e bui dentro di noi. Da fuori possono arrivare dei suggerimenti per interpretare quello che viene da questi luoghi che siamo noi ma che noi stessi non conosciamo, e ciò spesso si esprime con un linguaggio misterioso, metaforico, esoterico, difficile da comprendere.
I Misteri che ci rivela Baba Jaga sono solo alcuni di quelli che Lei conosce, perché noi mortali non siamo fatti per la Certezza. Siamo fatti per la Possibilità, per il Dubbio. La vita mortale non è caratterizzata dai punti fermi, bensì dalle occasioni. Perciò certi Segreti devono restare tali. Ognuno può conoscerne alcuni, ma nessuno li può conoscere tutti. “Se troppo saprai, presto invecchierai”, dice infatti la strega. Chi crede di poter sapere tutto, di poter controllare tutto, di avere in mano tutto e dominarlo, non solo è miope a livelli, diciamocelo, imbarazzanti. Chi crede di potere o dovere sapere tutto per vivere bene, si avvicina velocemente alla vecchiaia, ma non alla saggezza. Secondo me Baba Jaga non parla di quella vecchiaia che caratterizza tutte le Grandi Madri, ma della vecchiaia che precede la morte. E, fra l’altro, neanche una morte con una rinascita tanto prossima. Perché più cose si cercano di sapere, più si cerca di avere il controllo, più si ambisce alla quiete, più si limita il movimento. Si crede che stare tranquilli e fermi sia la cosa più giusta da ricercare, nella vita. Ma come dice Lowen, ciò che è completamente fermo è morto. E Baba Jaga, che non è tipo da indorare pillole, ce lo dice abbastanza chiaramente. E possiamo essere certe che se non gestiremo con saggezza il nostro desiderio di conoscere i Misteri e la nostra smania di controllo, ne pagheremo gravi conseguenze.
La Conoscenza a cui possiamo (dobbiamo.. dovremmo) ambire è quella dell’Anima. La conoscenza di noi e di ciò che è buono per noi. La Conoscenza che fa dell’Intuito la più saggia delle guide. Questa conoscenza è data dal Fuoco che la Maga dona a Vassilissa. Non a caso brucia in testa, e negli occhi. Questa Conoscenza vede laddove è buio, brucia laddove è freddo, ci protegge laddove siamo minacciate. Dobbiamo trovarla, guadagnarcela, e fidarci di lei come ci siamo fidate della nostra bambola/intuito. Questo teschio infuocato fa ben più paura della bambola, ma possiede poteri ben maggiori, trasforma le intuizioni in consapevolezze, accompagna attraverso sentieri nuovi, vede tutto quello che ci riguarda e sa scegliere il Buono.
Il fuoco di Baba Jaga si ottiene dando tutte noi stesse. Corpo, ragione, intuito, paura, coraggio, amore, rispetto. La Conoscenza, la Consapevolezza, non si raggiungono se si evita di buttare nell’impresa qualcosa di nostro. O tutto o niente, in questa avventura. Si lascia andare ogni sicurezza per il Vuoto.. qualcosa ci dice che “è questa la casa che cerchiamo”.. qualcosa ci dice che tutto andrà bene, ma quello che dobbiamo investire e giocarci, siamo noi stesse nella nostra interezza. Con impeto, e ben poca razionalità. Ecco che allora le cose prendono a funzionare, con Lei. La Maga rimane severa e non ci sorride, ma chiamarla “Nonna” ci viene più spontaneo. Restiamo spaventate, ed è giusto che sia così, ma iniziamo a comprendere che se rischi tutto, puoi prendere tutto. Tutto quello che serve. Non mettiamoci avidità, in questa Cerca, perché non porta lontano. Volere tutto, qui, è necessario come lo è dare tutto. Ma, ripeto, parlo di volere ed eventualmente ottenere tutto ciò che serve, non tutto ciò che si vuole, non tutto ciò che si riesce ad accaparrarsi, non tutto ciò che capita.
Il Fuoco. Ecco “tutto”.
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"Restiamo spaventate, ed è giusto che sia così, ma iniziamo a comprendere che se rischi tutto, puoi prendere tutto. Tutto quello che serve. Non mettiamoci avidità, in questa Cerca, perché non porta lontano. Volere tutto, qui, è necessario come lo è dare tutto. "
RispondiEliminaMeravigliose parole amica mia!
Da non dimenticare mai,soprattutto quando il buio cerca di divorare il nostro coraggio...
si avvicina il Solstizio..il Giorno più breve si sposerà con la Notte più lunga e nascerà il Sole nuovo..dal giorno dopo il Solstizio, le giornate riprendono impercettibilmente ad allungarsi. Ci attendono ancora i giorni più freddi della Stagione, ma il tempo della Luce è tornato..torna il re Quercia e muore il re Agrifoglio. Nasce il SOle. Nasce il figlio della Dea. Nasce Cristo la Tigre. Chiamalo come ti pare. Si avvicina il tempo della Rinascita. Che, come noi ben sappiamo, inizia con l'incubazione. Come il seme inizia a vivere sottoterra, al buio. Come il bambino inizia a vivere ben prima di essere partorito. Come il giorno inizia con il crepuscolo. La nostra Rinascita inizia qui, al freddo ed al buio, nascosti dentro di noi. Arriverà la Candelora, arriverà la Primavera, arriverà Beltane. Noi sbucheremo dal terreno, e sbocceremo, e fioriremo, ed esploderemo di vitalità.
RispondiEliminaOra, in questo periodo della vita e dell'Anno, vivi quando nessuno ti vede. Ma vivi. Il buio non è paura. Il freddo non è disperazione. Tutto è passaggio.
Ti abbraccio
Grazie di cuore.
EliminaLu