giovedì 3 febbraio 2011

le beatrici


Ovviamente posto il nuovo libro di Benni, otto monologhi per voce femminile, pensati per essere recitati in teatro, bellissimi anche da leggere a mente da sola sul divano.
Come sempre scrive asciutto, preciso ma nel contempo non tralascia nessun particolare e fa viaggiare la fantasia. Asciutto ma non povero di contenuti dunque, come Pirandello e Calvino, per dire i primi che mi vengono in mente.
Come sempre sa far ridere e commuovere e pensare e di nuovo ridere, e come ogni volta che leggi qualcosa di suo il sorriso ed i pensieri e la commozione ti rimangono anche quando hai finito il libro, e tu quasi non ci credi perché è stato così leggero e veloce e diretto che quasi non ti accorgevi mentre leggevi che anche queste poche righe hanno contribuito a modificare un po' il tuo pensiero, o a consolidarlo, o a ribadire e sottolineare idee che ti sembravano un po' impolverate o arrugginite.
Come sempre Benni ti cambia senza che tu te lo aspetti.
Le otto donne di questo libro sono una vera meraviglia. Crude, incazzate, intelligenti, a volte semplici involucri contenenti il peggio copiato dagli uomini, altre volte invece, più spesso, donne vive e vere e libere, loro stesse sempre e comunque, e fanculo i benpensanti fanculo sposarmi fanculo i fascisti fanculo chi mi chiede l'età fanculo i genitori fanculo chi vuole chiudermi la bocca e decidere al posto mio, parlare al posto mio, vivere al posto mio, amare e scopare e ridere al posto mio, piangere e incazzarsi e pregare al posto mio. Fanculo dicono le donne.
Sentito?

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