giovedì 3 febbraio 2011

cazzi tuoi


Prendi un libro in edizione economica di uno scrittore pressoché sconosciuto, agli inizi. Aprilo e leggi le note biografiche, quelle scritte sul risvolto di copertina. E poniti delle domande. Ad esempio, perché uno al suo primo libro si presenta con una cosa del tipo "è nato a Vicenza ma vive e lavora tra Firenze e Milano, dove ha frequentato l'Università Bicocca. Ha collaborato per Il giornale di Vicenza e ha vinto il concorso letterario di Tivoli nel 2008. Ama viaggiare ed i suoi viaggi sono stati linfa vitale per la sua creatività letteraria. Questo è il suo primo romanzo."
Questo l'ho scritto io, non alludo a nessuno in particolare, ma riassumo tutti quegli autori, alcuni sono o saranno scrittori altri sono e saranno imbrattacarte, per i quali si scrivono presentazioni pompose come questa. Ora, non so se chi le scrive chiede direttamente all'interessato le notizie, o se almeno una volta scritte gliele fa leggere.In ogni caso, inevitabilmente, mi viene un senso di leggero fastidio, e mi chiedo perché tutte queste righe per parlare di uno che è alla sua prima pubblicazione. Vuoi vendere di più i suoi libri? C'è la pubblicità. Vuoi farlo passare per un grande scrittore? E' ovvio che ancora non lo è, questo è il suo primo romanzo.
Ora, prendi un altro libro in edizione economica, di uno scrittore di quelli bravi veramente. Aprilo e leggi le note biografiche. Per esempio quella su Elias Canetti, lunga cinque righe e mezzo se escludiamo l'elenco dei libri pubblicati con quella casa editrice. Cinque righe per uno che ha vinto il Nobel.
La migliore, per me, è questa:
"Stefano Benni è nato a Bologna nel 1947. Per Feltrinelli ha pubblicato:....".
Punto. Basta solo la lista dei suoi lavori per sapere chi è. Non mi frega di dove vive, ne' di che lavori fighissimi ha fatto in attesa di fare quello che ama veramente, non mi frega se a dieci anni ha recitato come Romeo a scuola. E' bravo a scrivere. Parla dei suoi libri, non di se'. Lascia spazio alle storie che narra e si eclissa. Fine.

1 commento:

  1. L'uomo aborrisce il vuoto...E quando non c'è un modo intelligente di riempirlo, lo riempe di boiate... Che ci vuoi fare?!

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