martedì 14 agosto 2012
il dolore di una donna..è forse ciò che di più profondo, insopprimibile e duraturo esista..le donne lo nascondono, da sempre, e trascinate dalle cose pratiche di ogni giorno vanno avanti..ma il dolore scava, e scava, e scava..non è risolto, e anche se si crede di posticipare il saldo del conto, in realtà si paga ogni fottuto minuto, con tante monete diverse..lacrime, vomito, dolore alla schiena, esplosioni di rabbia verso chi non c'entra niente, ubriacature tremende, silenzi improvvisi, deconcentrazione, mal di testa, scritture complusive su blog insulsi, gastrite..
non si deve mai sottovalutare il dolore di una donna. Non si deve mai pensare che non arriverà. Non si deve credere che ci sia un "momento giusto".
Non c'è un fottuto momento giusto per far male a qualcuno, cazzo.
Se lo devi fare, fallo e poi decidi se restare a vedere quanto è lacerante o andartene per la tua strada lastricata di serenità. Ma non provare a darcela a bere. Non è vero che aspettano a ferirvi perché ci tengono a voi, ragazze. Aspettano a ferirvi perché tengono a se' stessi, e vogliono farlo quando si sentono abbastanza lontani dal vostro baratro, così sono sicuri di non caderci dentro con voi.
Scusatemi per lo sfogo. Chi gira qui da un po', ben sa che a volte uso questo spazio in modo non completamente proprio. Allora per far finta che ci sia qualcosa che c'entra con l'arte o altro, e giustificare il fatto che il post l'ho messo qui e non dentro le nebbie, ci metto questo dipinto.
Maddalena addolorata, Caravaggio. Una donna vera, quasi sicuramente una popolana. Un pittore sensibile, attaccabrighe, disperato ed arrabbiato. Una pittura dove la luce lavora con potenza e precisione ed intensità, a svelare tutto il significato della Realtà.
Non serve altro che la Realtà, se essa è svelata e descritta ed interpretata in modo non superficiale. Maddalena piange, è da sola e copre il suo volto a chiunque la voglia vedere, si piega sulla pancia e non si regge in piedi. Chi la dipinge sa cosa sta provando, e la dipinge con tutto il pathos di cui è capace. Ed è capace di molto, chiaramente, è Caravaggio.
Guarda il dolore, e impara da esso per diventare un essere umano decente. Questo devi fare. Non serve aspettare, non serve fingere che si mitighi, non serve voltare altrove lo sguardo. Serve che stai in silenzio, guardi ed ascolti. Magari imparerai quanto è potente e penoso il dolore degli altri.
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(...) Guarda il dolore, e impara da esso per diventare un essere umano decente.
RispondiEliminaIl dolore insegna ma può anche abbrutire quando non si hanno gli strumenti o la sensibilità per comprenderlo. Oltre al silenzio, alla capacità di ascoltare, è necessario voler bene chi soffre. Voler bene sul serio.
Nelle donne c'è tanto dolore, ma anche tanta tanta forza...
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